Lo avevamo anticipato nell’articolo di questa notte e le nostre previsioni non hanno tardato ad avverarsi: con una comunicazione arrivata oggi all’ospedale di Sulmona, infatti, l’Annunziata è stato identificato come presidio Covid.
Il provvedimento a cui la direzione sanitaria avrebbe dato parere contrario ha già prodotto i suoi primi effetti con due pazienti Covid che sono in arrivo da Avezzano dove, i tre posti in rianimazione con pressione negativa, continuano a rimanere inutilizzati.
I due nuovi pazienti Covid non potranno però essere messi in un posto letto a pressione negativa (l’unico esistente è già occupato), ciò vuol dire che il rischio di contagio si alza nel nosocomio peligno che già di per sé non appare strutturato e preparato a fronteggiare l’emergenza, tanto più che non ha neanche un reparto di malattie infettive.
La notizia ha creato una specie di sommossa nel personale dell’Annunziata che sta cercando di opporsi a questa imposizione arrivata dalla Regione e comunicata oggi alla sindaca di Sulmona nel corso di una videoconferenza (debitamente rimasta “segreta”).
Secondo fonti regionali il trasferimento sarebbe solo provvisorio e tra un paio di giorni i pazienti dovrebbero essere di nuovo trasferiti all’Aquila, operando subito dopo una disinfestazione della rianimazione.
Resta il fatto che la disposizione recapitata oggi all’Annunziata prevede che tutti gli otto posti letto della rianimazione, siano essi a pressione negativa o positiva, vengano messi a disposizione per l’emergenza. Ciò vuol dire che i normali pazienti dovranno eventualmente essere trattati in altra struttura ospedaliera.
Tant’è che oggi un intervento programmato è stato sospeso proprio per preparare lo spazio ai Covid. Il figlio del paziente, Giulio Mastrogiuseppe, ha richiesto e ottenuto l’intervento dei carabinieri e domani, dice, presenterà una denuncia-querela. La tensione è alta tra la dirigenza Asl, che stasera si è recata all’Annunziata con il manager Roberto Testa, e operatori e politici locali, intenti a bloccare quest’operazione di trasformazione dell’ospedale. Una struttura che non sembra avere i necessari strumenti per combattere la guerra al virus. In queste ore si stanno valutando ipotesi di trasferimento dei malati Covid nei locali dell’ex Utic della cosiddetta ala nuova del nosocomio. Ma non esiste personale specializzato, né dedicato, come inesistenti sono i percorsi protetti che necessitano alla gestione dei pazienti infetti.
Prima ci declassano e adesso c promuovono
Si ma se i positivi ce li mettono nei letti a pressione negativa , invece del vaccino è propabile che ci esce fuori la corrente alternata come con i pannelli solari. Ormai siamo allo sbando totale.
Vorrei dire mille cose e più che altro imprecare….ma non ho più le forze né le parole
Questo però lo dico:cara sindaca,prima proponi l’ospedale di Sulmona come covid free e poi fai il braccio di ferro con la regione…qualcuno mi spieghi il nesso logico in tutto questo…
Sindaca fai pena… Però ricordati che non si gioca sulle sorti dei cittadini perché ne potresti essere responsabile… Ancora to stufi di fare la pedina per occupare il ruolo?
Hai rilasciato dichiarazioni che eri. “basita” da parte di chi non voleva il covid free e cosa vuoi dimostrare? Ma per piacere!!
bene.volendo si puo’ andare in ospedale,per visitare un famigliare ,un lontano parente,naturalmente con mascherima, guanti ecc, poi attendere l’arrivo dei vari manager ,assessori,presidenti,direttori,sindaci e tutti gli incapaci ,incompetenti,inconcludenti di turno …per prenderli a pedate,sicuramente arriveranno i Carabinieri con i lanciafiamme…il virus ci da una mano,o no?
Signori oggi le comiche:asl + politici….questi ci mandano al macello.
Se hanno paura di essere contagiati che cambiassero mestiere… Mi sembrano i soldati volontari che non voglio andare in guerra!