Scanno, il Tar sospende il dissesto

Il tribunale amministrativo regionale ha sospeso la dichiarazione di dissesto finanziario per il Comune di Scanno. Il decreto dei giudici amministrativi rimanda al 22 aprile prossimo la discussione nel merito, ma l’indicazione che viene data dalla decisione assunta qualche giorno fa, sembra muovere nella direzione richiesta dall’opposizione alla maggioranza del sindaco Giovanni Mastrogiovanni che aveva fatto appunto ricorso al Tar.
Secondo i giudici “sono da considerarsi in condizioni strutturalmente deficitarie gli enti locali che presentano gravi ed incontrovertibili condizioni di squilibrio, rilevabili da un apposita tabella, da allegare al rendiconto della gestione, contenente parametri obiettivi dei quali almeno la metà presentino valori deficitari – si legge nel decreto – al 31 dicembre 2018 (ultimo esercizio chiuso con rendiconto approvato) il Comune di Scanno non risultava strutturalmente deficitario in base ai dati di cui alla predetta tabella e come riconosciuto anche nella relazione allegata alla delibera di dissesto”.

Il dissesto, sottolinea il Tar, non può essere un atto discrezionale, ma può essere dichiarato solo se vengono superati alcuni parametri e criticità di cassa.


Il disavanzo accertato a Scanno era di 1,7 milioni di euro, oltre ad un debito fuori bilancio (mai riconosciuto) di oltre 600mila euro. “Le condizioni di legge non ricorrono, per fortuna e grazie al lavoro costante e silenzioso della passata amministrazione, nel caso di Scanno – commenta il capogruppo di opposizione Amedeo Fusco – chi dice il contrario o mente o di contabilità e di amministrazione ci capisce pochissimo. In consiglio chiedemmo di ascoltare i tecnici e gli amministratori delle precedenti amministrazioni prima di assumere una decisione così penalizzante per gli scannesi e assolutamente umiliante e avvilente per l’immagine del nostro paese. Ma non ci fu data questa opportunità”.


“Sono convinto che nel merito il Tar cambierà idea – è il commento del sindaco Giovanni Mastrogiovanni – e prima della redazione del prossimo bilancio la vicenda sarà chiarita dai giudici”.
Nella sostanza se la sospensiva dovesse essere confermata il Comune non potrà inserire automaticamente l’addizionale Irpef (che attualmente non c’è a Scanno) e, se vorrà aumentare le tasse, dovrà farlo con un provvedimento votato in consiglio.
Il fine è quello comunque di far quadrare i conti.

2 Commenti su "Scanno, il Tar sospende il dissesto"

  1. Publio Vettio Scatone | 27 Marzo 2020 at 08:07 | Rispondi

    Diceva il Manzoni: Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare’,
    Se bisogna aumentare le tasse per ripianare eventuali debiti, mettendo l’addizionale Irpef e/o aumentando IMU e TASI, il Sindaco deve portare la proposta in Consiglio Comunale assumendosene la paternità e responsabilità.
    Non nascondiamoci dietro la dichiarazione del dissesto, fatto passare per inevitabile, così da far fare il lavoro sporco (aumentare le tasse) al Commissario Prefettizio.
    Ma una domanda sorge spontanea: “La deliberazione dello stato di dissesto è trasmessa, entro 5 giorni dalla data di esecutività, al Ministero dell’interno ed alla Procura regionale presso la Corte dei conti competente per territorio, unitamente alla relazione dell’organo di revisione.”
    Possibile che nessuno di questi Enti sollevi dubbi e chieda chiarimenti?
    Chissà quante dichiarazioni di dissesto si sono avute taroccando i dati, e per disegni politici personali di cialtroni e familiari avvezzi alla mangiatoia Comunale. In alcuni Comuni ci hanno “campato” per generazioni.
    A Scanno, per fortuna loro, ci sono politici valenti e attenti.

  2. Publio Vettio Scatone | 27 Marzo 2020 at 08:17 | Rispondi

    Leggasi: il Commissario nominato dal Ministero degli Interni.

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