Lo ha fermato in bici la polizia municipale di Pacentro questa mattina e dietro non aveva né l’autocertificazione, né un motivo valido per essere così distante dal suo Comune di residenza, ovvero Rocca Pia. Pantaloncini e scarpette tecniche, insomma, l’uomo era uscito in bici da corsa macinando chilometri su chilometri come fosse una domenica qualunque prima dell’emergenza Coronavirus. Lui, come i tanti che passeggiano da Sulmona a Pacentro in questi giorni, non è stato denunciato, ma solo redarguito. Ma è evidente che, ormai, le raccomandazioni e l’affidarsi al buon senso delle persone non basta più, tant’è che proprio oggi il ministro Vincenzo Spadafora ha ipotizzato di vietare anche le uscite per le passeggiate. “Se finora abbiamo lasciato questa opportunità dell’attività motoria all’aperto – ha detto il ministro ai microfoni del Tg1 – è perché la comunità medico scientifica ci diceva di dare la possibilità a molte persone di poter correre, anche per altre patologie. Però l’appello generale era di restare a casa. Se questo appello non viene ascoltato saremo costretti a porre un divieto assoluto”.
E forse è il caso, visto il via vai di gente che ormai da giorni si riversa sulle vie secondarie della città: in via Ancinale, via del Carro, la provinciale morronese per Pacentro: “E’ un continuo – spiega Silvio Cappelli, consigliere comunale di Pacentro – per questo la nostra polizia sta eseguendo molti controlli e alle raccomandazione seguiranno d’ora in poi le denunce”.
Controlli li stanno eseguendo a tappeto anche la municipale di Sulmona, polizia e carabinieri, ma finora le denunce fatte non sono tantissime, preferendo le forze dell’ordine seguire la strada della persuasione, anche vista la sostanziale ambiguità delle disposizioni ministeriali.
Di gente in giro, però, ce n’è ancora troppa, spesso senza neanche rispettare il divieto di assembramento e le distanze di sicurezza. Ragazzi alla villetta di via Mazzini beatamente a fumare una sigaretta in gruppo, atleti riscoperti dell’ultima ora e poi i passeggiatori incalliti e spuntati come fiori a primavera lungo le strade di campagna e verso le frazioni.
“Troppi sono ancora coloro che escono affollando alcune zone della città, soprattutto in aree periferiche, continuando a percorrere quelle strade con rischio di assembramento, così come, secondo le numerose segnalazioni che mi hanno inviato i cittadini stessi, avviene negli orari di attivazione della ztl nel centro storico: troppe macchine circolano non rispettando le prescrizioni – ammette la sindaca Annamaria Casini – Continuano, inoltre, a preoccupare i rientri in città e nei comuni circostanti di persone provenienti da fuori regione, proprietari di seconde case o fuori sede per studio e/o lavoro. Un fenomeno che non può essere controllato in modo sistematico, ma che può diventare molto pericoloso”.
Un via vai che, dice la sindaca, è diventato fuori controllo, tanto da spingerla a chiedere al prefetto l’invio dell’esercito: “Chiedo al Prefetto un supporto ulteriore, anche con il coinvolgimento dell’esercito se necessario – continua la Casini -, come accaduto per altre emergenze di questo territorio, che possa integrare i servizi di controllo in città, per scoraggiare e sanzionare chi contravviene”.
Menategli a sti coglioni
Sindaca, io sono uscito per fare la spesa in un supermercato, in giro ho visto pochissime persone e credo tutte per lo stesso motivo: andare a comprarsi qualcosa da mangiare per se stessi e la propria famiglia.
O possiamo chiamare il Comune ed il cibo ce lo fate recapitare direttamente a casa?
Ma se il ministero autorizza le passeggiate all’aperto, a condizione che si rispetti la distanza di almeno un metro da altre persone, qualcuno può spiegare quale sanzione possono comminare le forze di polizia, carabinieri e polizia locale a coloro che camminano, corrono o vanno in bici? Nessuna. Ed allora di cosa si parla?
Bravo “Primo” ! Rispettiamo le norme: distanza fra le persone! Ma non aggiungiamo altre retrizioni non previste dal Governo. Bisogna pure uscire per fare la spesa e per sgranchirsi le gambe!
bene,non e’ difficile:uscire solo quando occorre,anche la passeggiata,la bici,ecc nelle vicinanze del domicilio,comunque nel comune di residenza,naturalmente con limitazioni nelle grandi citta’,non vuol dire comprare le sigarette ogni 10 minuti,un quotidiano edizione speciale nella vicina citta’ o un particolare prodotto al supercentro commerciale della capitale…fondato il sospetto che la giustificazione e’ stata una voluta negligenza,sindaci inclusi,esercito pure,o no?
Ma quale esercito?! Io per lavoro giro molto spesso in macchina per le strade del comune di Sulmona e vedo pochissima gente.. e vedo ancora meno le forze dell’ordine! Dove sono finiti carabinieri, carabinieri forestali, polizia, polizia locale, polizia provinciale ecc che fino a pochi giorni fa erano presenti in maniera capillare sul nostro territorio?! Non confondiamo delle norme fatte per il centro di Milano con quelle che servono per via Ancinale!! Diamoci una svegliata piuttosto!! A chi e a cosa serve qui l’esercito?!
Che venga l’esercito così, magari, fa stare a casa anche il sindaco e lascia adempiere al loro dovere i vigili che incece devono fargli da scorta
Sindaco,come si fa a invocare l’esercito quando poi si va sfarfallando tra farmacie e supermercati senza alcun motivo? Ma crede veramente di aver risollevato gli animi con il suo cicaleccio inconcludente? E poi….stipati in un’auto della municipale quando noi andiamo in auto da soli o uno avanti e l’altro dietro!Forse il nostro sindaco è immune dal covind!
A dire il vero a me sembrava un bassotta tedesca con la museruola per non farla mozzicare alla gente.
Pardon,covid
Se il pensiero della Sindaca dovesse estendersi in tutta L’Italia io credo che veramente saremo milioni di persone denunciati. Abbiamo il dovere di rispettare le regole.. Ma non potete privarcidella libertà.. In questo momento di fare 4..passi..vicino casa.. O in luoghi non affollati come dice il decreto. Quindi Sindaca non faccia terrorismo psicologico.. Ne abbiamo già di troppo.. Cambi filosofia non serve la sua in questo momento.