Otto posti a supporto dell’ospedale dell’Aquila e degli altri presidi. Sono quelli che il reparto di terapia intensiva del Santissima Annunziata di Sulmona vorrebbe mettere a disposizione in questo periodo di emergenza da Coronavirus.
“Potrebbe accogliere i pazienti che necessitano di cure complesse e rianimazione da tutta la provincia ed oltre – propone il sindaco Annamaria Casini -, lasciando i posti letto del reparto aquilano ai casi più gravi affetti da Coronavirus, in una logica di complementarietà e ottimizzazione di servizi e risorse aziendali. E’ quanto ho proposto in una nota ai vertici Asl1 – prosegue la prima cittadina -. L’ospedale dell’Aquila, dedicato Covid-19, deve poter avere tutto il sostegno per reggere un carico di cura specialistico. A Sulmona – prosegue il sindaco – ci sono spazi (come l’ex reparto Utic, trasferito in altro stabile) che, con un minimo investimento, potrebbero consentire l’ampliamento di posti letto di terapia intensiva portandoli a 14, a vantaggio delle esigenze dell’intera Asl1 e anche oltre”.
Dopo l’esposto della Cgil in procura, il sindaco ha, inoltre, sollecitato anche la fornitura di dispositivi di protezione per gli operatori sanitari e la necessità di attrezzare uno spazio di osservazione per pazienti sospetti Covid, in attesa di esito diagnosi, al fine di evitare di interagire con il resto dell’ospedale. La Casini chiede, in sintesi, di affrontare la situazione come unico presidio provinciale: “L’ospedale di Sulmona, che non è centro di cura Covid, ha attivato un container per l’accoglienza e il triage di casi sospetti. Il reparto di terapia intensiva, diretto dal Dott. Vincenzo Pace, ha realizzato un posto letto in isolamento con pressione negativa idonea a ricevere pazienti affetti da Coronavirus, che potrà essere attivato non appena ricevuta idonea dotazione di DPI.”
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