Sarà operativa forse dopo ferragosto la task force per la ricostruzione che questa mattina è stata definita tra Comune, Abruzzo Engineering e la Regione. Il passo da fare, ora, sarà sistemare spazi ed uffici, con tutta probabilità presso l’ex caserma Pace, dove cinque dipendenti della Regione andranno ad occuparsi delle pratiche del terremoto a Sulmona. In parte si inizierà da lunedì, perché due dei cinque dovranno occuparsi di organizzare l’ufficio sisma dove, inevase, insistono una pila di pratiche della quali, si spera, almeno 200 saranno messe in moto in circa quattro mesi per un importo pari a 2 milioni di euro.
Ai dipendenti della Regione si dovrebbe aggiungere poi, anche il personale messo a disposizione dal Comune stesso che, questa volta, si è proiettato verso il coinvolgimento di tecnici a chiamata diretta lasciando da parte la gara. Insomma, un primo spiraglio di luce sulla ricostruzione che, però, non mette a tacere le polemiche afferenti soprattutto agli ordini professionali esclusi dal tavolo tenutosi lo scorso 19 luglio. Ad essere arrabbiati oltremodo sono gli architetti che invece di essere invitati ad un incontro chiarificatore, meglio pacificatore, sono stati invitati a non intervenire.
Sono loro che hanno scritto al vice presidente della Regione, Giovanni Lolli: “Ci saremmo aspettati quantomeno un incontro chiarificatore e conciliativo, soprattutto dopo il colloquio telefonico successivo alla riunione del 19, piuttosto che una mail di annullamento di una fantomatica “riunione di verifica” alla quale, ancora una volta, veniamo esclusi a priori. Speriamo vivamente che per la riunione odierna non si verifichi quanto già stigmatizzato dal ns Ordine sugli Organi di Stampa, ossia l’esclusione volontaria e sistematica di alcuni interlocutori”.
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