Sono quelli in prima linea, che a casa non possono e non devono rimanere, perché il loro servizio è indispensabile e funzionale al superamento dell’emergenza Coronavirus. Più importanti dei generi di prima necessità, persino delle sigarette.
Infermieri, medici, dentro e fuori gli ospedali, operatori di polizia: un esercito in trincea che in trincea resta, tra polvere e virus, nonostante la carenza e a volte l’assenza di armi e di scudi.
La denuncia fatta ieri dalle organizzazioni sindacali sul mancato rispetto delle più banali misure di sicurezza per gli operatori sanitari è tanto grave, quanto è grave sottovalutarla. La reprimenda fatta dal Tribunale per i diritti del malato sull’allarme “trasformato in allarmismo”, rischia di essere come polvere sotto al tappeto. Perché non basta appellarsi “alla fisiologica criticità della struttura ospedaliera data l’eccezionalità di un problema di carattere mondiale” per giustificare il fatto che negli ospedali provinciali, compreso quello di Sulmona, manchino mascherine, guanti e occhiali di protezione. Ne va della salute degli operatori, ma anche della tenuta del sistema sanitario. Perché se mollano loro, crolla tutto.
E d’altronde il problema non è solo dentro il presidio ospedaliero, ma anche fuori: “A noi medici e pediatri di base di periferia – spiega un pediatra di Sulmona – non ci hanno consegnato nulla: né mascherine, né occhiali, né camici monouso. Così siamo impossibilitati ad operare e se lo facciamo mettiamo a rischio la salute nostra e dei nostri pazienti. Molti di noi hanno cercato di ovviare alla carenza con risorse personali, ma il problema è che questi strumenti di protezione non si trovano neanche più in commercio”.
Situazione simile per le forze dell’ordine: la polizia municipale di Sulmona, ad esempio, ha dovuto ricorrere ad un acquisto diretto per munire i suoi agenti di mascherine. Dovevano arrivare dalla protezione civile, ma i tempi di consegna non sono stati definiti. E di tempo per aspettare non ce n’è. Così il settore ha proceduto all’acquisto diretto di mascherine da 15 euro l’una: tempo di durata otto ore d’uso continuato. Giusto per arrivare al fine settimana e si ricomincia a sperare.
Almeno loro hanno le fpp2. In ospedale e nelle varie cliniche private a malapena hanno quelle da pittore
Le FPP3 sono la vera protezione, poiché fanno da scudo al 97%… solo che ci sono alcuni tipi di durata di 8 ore continuative come descritto nell’articolo ed altre che possono durare anche 3 anni. Detto questo, ammesso che si trovi la mascherina giusta, il problema è che esistono anche i ricambi per i filtri della mascherina, ora più costosi della stessa.