E’ un’impennata spaventosa quella registrata oggi in Abruzzo nei contagi, pari quasi al 100% in più dei casi che erano stati riscontrati fino a ieri. Questa sera, infatti, ad accrescere il numero dei positivi al Covid 19 si sono aggiunte altre tre persone, tre donne: una del teramano e due di Pescara tutte e tre ricoverate al reparto di malattie infettive dei rispettivi ospedali capoluogo di provincia. Nella sola giornata di oggi, insomma, sono risultate positive al tampone sedici persone, su un totale di trentatré a livello regionale.
Una crescita esponenziale che preoccupa gli addetti ai lavori, tant’è che il Crea (comitato regionale emergenza-urgenza) ha annunciato la sospensione nelle strutture pubbliche e private convenzionate di tutte le attività di medicina ambulatoriale non urgenti, vale a dire che saranno garantite solo quelle che avranno nella prescrizione indicata la priorità U.
La direttiva del Crea sarà trasformata presto in un’ordinanza dal presidente Marsilio: “Sappiamo che si creeranno inevitabilmente dei disagi all’utenza – commenta l’assessore Nicoletta Verì -, ma è nostro dovere mettere in campo ogni azione utile a contenere il contagio da Covid 19. Mi auguro che tutti comprendano la situazione di emergenza che stiamo vivendo e la conseguente necessità di adottare misure straordinarie”.
Saranno garantite comunque le prestazioni onco-ematologiche, radioterapiche e chemioterapiche; le prestazioni individuate come indispensabili dallo specialista di riferimento, incluse quelle in ADI; prestazioni dialitiche; i controlli chirurgici e ortopedici post intervento; la terapia del dolore; le prestazioni connesse alla PMA (Procreazione Medicalmente Assistita); le attività di pre-ospedalizzazione per interventi in classe A; le prestazioni dei servizi pubblici nell’area salute mentale dell’età evolutiva e dell’età adulta e i servizi sulle dipendenze (SERD); i prelievi ambulatoriali, a carattere di urgenza e le prestazioni TAO; le vaccinazioni obbligatorie secondo calendario nazionale vigente. Sono ovviamente consentite le attività connesse alla donazione del sangue, mentre si dispone di limitare quanto più possibile i prelievi non indispensabili.
Novità anche per le prescrizioni farmaceutiche: per limitare gli accessi nelle strutture ospedaliere e territoriali del sistema sanitario regionale e garantire, allo stesso tempo, la continuità terapeutica, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta sono autorizzati a prescrivere farmaci sottoposti a Piano Terapeutico, per 60 giorni dalla data di scadenza dello stesso. Parallelamente, si stanno predisponendo anche una serie di misure riguardanti l’assistenza ospedaliera. Ciascuna Asl dovrà provvedere all’attivazione di nuovi posti letto di terapia intensiva dedicati all’emergenza Covid 19 e al potenziamento dei posti letto delle unità operative di malattie infettive e pneumologia, sia ricorrendo ad ampliamento, sia attraverso la riconversione di degenze ordinarie. Anche le strutture di ricovero e cura del privato accreditato sono chiamate a fare la loro parte, indicando i posti letto dotati di respirazione assistita e le aree dove i pazienti positivi al contagio (non in condizioni critiche) possono essere posti in isolamento.
Il Consiglio dei ministri, d’altronde, sta predisponendo un nuovo decreto per estendere a tutta Italia lo stato di zona rossa, per cui le misure previste finora in Lombardia e nelle province rosse, saranno estese a tutto il Paese.
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