Covid19, primo contagio accertato in Abruzzo

Che era una questione di tempo e solo di tempo, si sapeva e dopo il sospiro di sollievo ieri per i risultati dei dodici test (tutti negativi) fatti in Abruzzo, arriva oggi il primo contagiato da Covid19 anche nella nostra regione.
Un uomo, ricoverato nel reparto malattie infettive di Teramo, è infatti risultato positivo al primo test del Coronavirus, a cui dovrà seguire un secondo test per la conferma definitiva. I campioni sono stati già inviati allo Spallanzani a Roma e tra qualche ora dovrebbe arrivare la possibile conferma.
Si tratta di un soggetto residente nella Bassa Brianza e che si era recato a Roseto degli Abruzzi insieme alla famiglia per trascorrere qualche giorno nella casa di proprietà.
Ieri ha cominciato ad avvertire i primi sintomi della malattia ed è stato per questo sottoposto al primo test che, eseguito a Pescara, è risultato positivo.
La famiglia è stata posta in isolamento come richiesto dalle procedure e il livello della preoccupazione si alza anche in Abruzzo, dove proprio ieri sera il governatore Marsilio aveva emanato la prima ordinanza ufficiale sui comportamenti da adottare. Ma ieri eravamo ancora un regione non coinvolta direttamente.

(aggiornamento)

Intanto questa mattina il sindaco di Roseto, Sabatino Di Girolamo, ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, mentre sono in corso tutte le verifiche da parte della Protezione civile e della Asl di Teramo per ricostruire tutti i movimenti del paziente ricoverato e decidere le misure da adottare. La vicenda è seguita sin da questa mattina direttamente dal presidente della Regione Marco Marsilio, in contatto con il ministro Soeranza e il commissario Borrelli. “L’Abruzzo continua a rimanere regione fuori cluster – ha detto Marsilio – stiamo lavorando e lavoreremo per mettere in quarantena le persone che sono state a stretto contatto con questo paziente”.

1 Commento su "Covid19, primo contagio accertato in Abruzzo"

  1. Di solito quando è in atto una epidemia in una zona ben definita, si ricorre al cordone sanitario.Cioè si circoscrive l’area in oggetto e si dichiara zona ROSSA. Nessuno è autorizzato per decisione personale ad uscire o entrare,salvo disposizione per causa maggiore e per ordine delle autorità preposte. Ora mi risulta, che la Lombardia è stata dichiarata ZONA ROSSA, PERCHÈ CIRCONDATA DAL “CORDONE SANITARIO”. Ora la bassa Brianza, pare sia nella Lombardia e non tanto defilata da essa, anzi è la maggior zona produttiva ed abitativa. Allora come mai la famigliola del capo famiglia rosetano, risultato infetto è uscito dalla zona rossa per venire in Abruzzo? Da dove è riuscito a passare? Oppure è arrivato prima che si circoscrivesse la zona? Il “Germe” non ha queste precise informazioni? Comunque io lo sapevo che andava a finire così. Ormai il virus è entrato in Italia, dove il governo ha sì bloccati i voli da e per la Cina, ma gli è sfuggito il fatto che ad entrare erano i cinesi e coloro,anche italiani, che vi erano stati per affari o svago e non solo gli aerei dalla Cina. Ora entrano coloro che sfondano impunemente le zone rosse, divulgando l’infezione. Noi non siamo come la Cina, tutti allineati e coperti e ubbidienti al loro leader Xi Jinping, che ha organizzato un cordone sanitario impenetrabile. E meno male. Senza quell’ordine e disciplina, l’infezione avrebbe invaso il mondo a migliaia e migliaia. Ma siamo in Italia, in democrazia perfetta, un bailamme indicibile, tutti esperti ,tutti ci penso io, tutti a dare disposizioni, tutti “maitres a parler et penser”, tutti ,nessuno escluso. Il governo dice una cosa, i governatori ne fanno un’altra, i sindaci vanno a ruota libera ed i cittadini fanno come gli pare. E’ vero la nostra è una repubblica ,ma delle banane. Intanto il “vairus” alla Di Maio, avanza. Meno male che poi non è così virulento e mortale. Ci si salva se non si è malati di altro morbo che si potrebbe aggravare con il corona. Ad maiora.
    PS Nel frattempo le navi ONG continuano a scaricare africani come niente fosse ,ritenendo i nostri porti sicuri nonostante l’epidemia in atto. In Giamaica hanno invece rimandato indietro una nostra nave da crociera. Allora dove stanno i fessi? Indovinate?

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