Palleggio sui campi da tennis, la Regione approva la transazione

Gestisce “sine titulo” da tredici anni gli impianti da tennis dell’Incoronata, perché il contratto scaduto nel 2007, dopo dieci anni di locazione, non è stato più rinnovato. Ora però il Tennis Club di Sulmona potrà rimettere le carte a posto: la Regione Abruzzo, subentrata come proprietaria all’Azienda di soggiorno e turismo, ha infatti deciso di accettare la proposta di transazione avanzata dal legale dell’associazione sportiva sulmonese, Michele Faraglia, approvando un delibera il 3 febbraio scorso. Un pari e patta, quasi, per il pregresso e un nuovo accordo per sei anni rinnovabili ad un prezzo irrisorio: 2.400 euro l’anno di canone a fronte della valutazione fatta di dieci volte superiore.


Le condizioni economiche così favorevoli sono dovute ad una postilla del contratto, su cui tuttavia il Tennis Club sta ragionando prima di accettare, e che prevede la riduzione del 90% del canone in cambio della responsabilità ad accollarsi da parte del gestore le spese di manutenzione straordinaria, oltre che ordinaria.
La vicenda giudiziaria, d’altronde, è lunga e per certi versi curiosa, perché tra ritardi (la causa per il rientro in possesso è partita solo due anni dopo la scadenza del contratto) e sedute in tribunale, nel frattempo, si sono prescritti quasi otto anni di affitti non pagati (oltre 100mila euro), ovvero dal 2008 al 2014, da cui vanno sottratti i 27mila euro che erano stati riconosciuti all’associazione come lavori di manutenzione straordinaria.


Conti alla mano, alla fine, il Tennis Club non dovrà cacciare un centesimo, anzi: la Regione dovrà dargli quasi 3mila euro, ovvero la differenza tra i 50mila euro riconosciuti dal giudice come spese straordinarie in questi anni e i 47mila euro circa di canoni non pagati nel periodo che va dal 2015 (quelli prima si sono appunto prescritti) al 2019, anno in cui è uscita la sentenza di secondo grado.
E’ stato proprio in sede di Appello, infatti, che i giudici hanno ridimensionato le aspettative della Regione che in primo grado (nel 2012) oltre al pagamento dei canoni non pagati e alla restituzione del bene, avevano riconosciuto alla Regione i danni patiti per il mancato utilizzo della struttura. Punto, quest’ultimo, cassato nel secondo grado di giudizio.


La decisione della Regione di sottoscrivere un nuovo contratto di locazione, però, sta già creando dei malumori, perché nel frattempo, racchetta alla mano, ci sono anche altre associazioni sportive che potrebbero essere interessate alla gestione e che quindi preferirebbero che l’impianto fosse sottoposto ad una gara d’appalto.
Così d’altronde è stato anche per i due palloni, adiacenti gli impianti della Regione, di proprietà del Comune e per i quali, dopo essere tornato in possesso delle chiavi, il Comune ha deciso di indire una gara d’appalto, nominando appena qualche giorno fa un gruppo di lavoro per scrivere il capitolato.

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