La ciclovia in discarica

Scarti edili, lavatrici, frigoriferi, televisori, rifiuti urbani ordinari e straordinari: un altro scempio sul sentiero delle Terre dei Peligni, dopo quello denunciato a settembre scorso, il percorso che dovrebbe essere riservato ai turisti in bici, a piedi e a cavallo, ma che non è certo un bel biglietto da visita per il territorio. Anzi.
La scoperta dell’ennesima discarica abusiva è stata fatta ieri mattina da un ciclista lungo il percorso che da Roccacasale va a Popoli: quasi un paradosso per un paese, Roccacasale, che vanta la più alta percentuale di raccolta differenziata in Abruzzo (84,69%).


Un paesaggio violentato dall’inciviltà di imprese senza scrupoli (perché è evidente, per la quantità depositata, che si tratta di uno scarico di qualche impresa edile), ma anche da cittadini senza vergogna che svuotano cantine e garage dove gli capita.
Un caso non isolato, purtroppo, come dimostra l’abbandono fatto qualche giorno fa a Bagnaturo e come dimostrano, soprattutto, i frequenti accumuli di rifiuti sparsi non solo in periferia, ma anche spesso in pieno centro cittadino.


E’ il caso, a Sulmona, del costone del parco fluviale all’altezza dell’intersezione tra via circonvallazione occidentale e via Fiume (nei pressi della cosiddetta discesa di Gadal), dove da mesi se non da anni, ormai, si continuano a gettare sacchetti di rifiuti urbani dalla strada, come se si trattasse di un cassonetto. Una situazione incancrenita ormai, tanto che la spazzatura qui è diventata parte integrante della vegetazione, da questa in parte coperta, ma non per questo meno dannosa.
Prima ancora di pulire le strade, forse, bisognerebbe investire nella comunicazione e soprattutto nei controlli, perché poi le foto trappole acquistate sette anni fa dal Comune di Sulmona non sono mai state attivate e sono diventate, in qualche modo, anch’essa un rifiuto.

Commenta per primo! "La ciclovia in discarica"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*