La vendita all’asta del loro albergo non l’avevano presa proprio bene e mentre i nuovi proprietari stavano cambiando il contatore dell’acqua, si erano presentati nella struttura e non avevano esitato a minacciare e ad aggredire i compratori.
Per il reato di violenza privata e lesioni personali, sono stati così condannati oggi dal tribunale di Sulmona Carmelo e Tiziana Vitale ottantottenne lui, cinquantaquattrenne lei, entrambi di Pescasseroli. Il giudice Concetta Buccini ha comminato la pena di due mesi di reclusione al primo e due mesi e mezzo alla seconda, accusata di aver anche picchiato con calci e pugni e con una botta assestata alle parti intime gli acquirenti dell’albergo.
I fatti risalgono all’aprile del 2017 quando, dopo una lunga serie di screzi, i due ex proprietari dell’hotel La Conca, acquistato tre anni prima all’asta da una società romana, si erano intrufolati nella loro ex proprietà e, nonostante gli inviti, si erano rifiutati di uscire. Carmelo Vitale, in particolare, nonostante la veneranda età si era scagliato contro la coppia di acquirenti dandogli dei collusi e dei mafiosi e minacciandoli di morte. La figlia, invece, era passata direttamente alle mani, provocando alla vittima un trauma contusivo della mano e del piede sinistro e un trauma scrotale per i quali l’ospedale aveva poi diagnosticato dieci giorni di prognosi.
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