Un programma a punti, con obiettivi fissati, che poi sono quelli che sono sul tavolo da anni: dall’area celestiniana a quella camper, passando per le scuole, la ricostruzione, le esternalizzazioni dei trasporti e la riorganizzazione della macchina amministrativa. Il sindaco di Sulmona Annamaria Casini incassa la sua personale vittoria contro tutto e tutti e si presenta oggi in conferenza stampa con la nuova giunta, una “giunta di fine mandato – ha detto – nata dalla ricomposizione politica della maggioranza”.
Quale sia questa maggioranza, però, non è ancora chiaro; con Bruno Di Masci che si dice all’opposizione ma che ha ben due (barra tre) assessori di riferimento nell’esecutivo, come gli stessi interessati hanno detto.Un quadro politico con tante incertezze e una convinzione che è anche una confessione: “Vogliamo arrivare a fine mandato per restituire alla città i suoi tempi naturali – ha detto la Casini – tutti i gruppi politici non sono pronti a nuove elezioni e mi auguro che questo anno e mezzo che ci separa dalle urne sia sufficiente per ricostruire uno o più progetti politici per la città”.
Nella presentazione di deleghe e volti non mancano le sorprese, con Salvatore Zavarella, dimessosi ieri dalla presidenza del Consorzio di bonifica, che si dice espressione di Di Masci-Fauci (lui che è creatura indiscussa di Gerosolimo), l’avvocato Luigi Di Cesare che fa riferimento ad Antonio Di Rienzo, il consulente Marina Bianco che è dichiaratamente dimasciana e poi ancora Stefano Mariani il riconfermato e inossidabile baluardo di Gerosolimo a palazzo San Francesco e Manuela Cozzi che dice di essere un tecnico espressione della sindaca.
Le deleghe cambiano di poco: la Cozzi prende quella al Centro Storico, Mariani perde il Patrimonio, ma tiene ben salde tre competenze che fanno la differenza: Bilancio, Partecipate e Personale.
Avanti così, chissà fino a quando, perché la maggioranza palindroma nasconde insidie e trabocchetti anche se si andrà al voto nel 2021, i giochi di potere e posizionamento saranno intensi nei prossimi mesi. E qualche accenno si avrà quando si tornerà in aula (probabilmente il 20 febbraio) per discutere la mozione di sfiducia per la cui approvazione non ci sono i numeri, perché Di Masci, l’uomo in opposizione con tre assessori al governo, ha detto che si asterrà.
Questi gli assessori e le loro deleghe:
Marina Assunta Bianco:
vice sindaco, Politiche della casa, Esternalizzazioni e Servizi, Farmacia, Politiche sociali, Industria, Commercio e Artigianato.
Manuela Cozzi:
Turismo e Cultura, Ambiente e Politiche della montagna, Agricoltura, Centro Storico, Politiche europee.
Stefano Mariani:
Bilancio e Finanze, Società Partecipate, Politiche del personale.
Luigi Maria Antonio Di Cesare:
Semplificazione amministrativa e innovazione, Servizi demografici, Contenzioso, Sanità, Lavoro, Istruzione e Formazione, Patrimonio.
Salvatore Ezio Zavarella:
Lavori Pubblici, Manutenzione e Verde, Protezione civile, Ricostruzione, Servizi cimiteriali, Casa Italia, Sport, Rete Gas, Trasporti.
Al sindaco restano le deleghe all’Urbanistica, all’associazionismo, alla polizia municipale.
Fino a quando non ci libereremo di Di Masci, l’eterno manovratore, l’eterno Rasputin di casa nostra, non avremo un governo della città sicuro e autonomo.
spero solo di migrare via lontano………..
Con questi siamo arrivati a 15 assessori , un vero record. Ma non finisce qui..
che schifo …un pianto amaro, se la prossima vincono nuovamente questi relitti giuro che cambio città….