Sbic: “La crisi approdi in consiglio”. E il sindaco prepara la “nuova” giunta

Anche Sbic chiede la resa dei conti in consiglio comunale, senza evocare la mozione di sfiducia al sindaco di Sulmona, ma in qualche modo sottintendendola. “Il luogo della chiarezza non può non essere quello della democrazia rappresentativa in città” scrive il movimento civico del Bene Comune, definendo “una finta compagine civica quella legata a Gerosolimo che, in combutta con una rappresentazione grottesca della responsabilità verso la città, quella di Di Masci, con la complicità di un Sindaco immobile, hanno bloccato l’amministrazione cittadina e non riescono a venir fuori dal vicolo cieco in cui ci hanno costretti”.


Sbic chiede di sapere ad oggi quali sono i motivi che hanno portato i dimasciani a ritirare la fiducia e gli assessori alla maggioranza Casini, e ancora se fuori dalla maggioranza ci sia ad oggi il solo Di Masci o anche gli altri due consiglieri.
“Vogliamo sapere qual è la posizione della compagine più legata a Gerosolimo – continua Sbic -: vogliono difendere la Casini o buttarla a mare? Vogliamo che sia detto chiaro e tondo in Consiglio Comunale”.
Anche perché ad oggi non si ha notizia del risultato delle consultazioni avviate dal sindaco per superare la crisi: “Vogliamo conoscere gli esiti di quella attività. Il Sindaco deve venire in Consiglio e render conto dell’attività politica messa in campo. Insomma – conclude il comunicato – c’è un solo luogo della chiarezza e della correttezza politico-amministrativa: il Consiglio Comunale, non gli studi notarili senza pubblica risposta alle questioni che bloccano la Città”.


Un chiarimento che forse non arriverà mai, perché proprio a causa dello stallo della “maggioranza palindroma” e dei tempi ristretti per andare al voto a maggio, la Casini starebbe per presentare una nuova giunta. Probabilmente tra domani e dopodomani: una giunta, si vocifera, che metta dentro anche i fedelissimi di Di Masci (si parla di Aldo Milan e Luciano Marinucci, che ieri sera erano in conclave nel solito bar di via Papa Giovanni XXIII) in modo da recuperare nelle fila l’ex sindaco.
Alla presidenza del consiglio, intanto, nonostante in molti si siano pronunciati per la mozione di sfiducia, non ancora viene depositata la richiesta (ci vogliono sei firme) e calcolando che l’assise non può essere convocata prima di dieci giorni dalla richiesta, ci si avvicina inesorabilmente verso la fatidica data del non ritorno, quella del 21 febbraio. Ultima utile per sciogliere il consiglio ed andare alle urne a maggio prossimo.

5 Commenti su "Sbic: “La crisi approdi in consiglio”. E il sindaco prepara la “nuova” giunta"

  1. Che vergogna!!!!
    Basta
    Forza LEGA !!!!

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