C’è tempo fino alle 18 di oggi per mettere una pezza a colori e recuperare i 700mila euro della legge sul Bimillenario di Ovidio, “lasciati incustoditi” per usare le parole del presidente della Dmc, Fabio Spinosa Pingue. Di fatto persi, o quasi.
Sì, perché non è che ci sia proprio la fila per presentare o almeno per sostenere l’emendamento da inserire nel Milleproroghe, richiesta che, appunto, dovrà essere avanzata entro oggi.
Indiscrezioni dicono che dagli uffici della Presidenza del consiglio dei ministri ci sarebbe anche la volontà di concedere del tempo in più per l’attuazione della legge, ma la proposta dovrà essere supportata politicamente. Il che vuol dire che non basterà presentare l’emendamento, ma che il gruppo politico che lo presenterà se ne dovrà fare in qualche modo carico, inserendolo tra i prioritari, quelli cioè da non scartare. Bisognerà, insomma, che qualche parlamentare di maggioranza decida di utilizzare “la coperta”, ovvero la chance di presentare un emendamento, per mettere “al caldo” Ovidio e Sulmona.
Di volontari, tuttavia, non sembrano essercene molti: a partire dall’ideatrice (o co-ideatrice) della legge Stefania Pezzopane che sembra ci sia rimasta molto male per le parole di fuoco e le accuse rivoltele dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini, ma anche dal comunicato seguito a firma del Pd locale che non ha insomma sguainato la spada per difendere la “sua “ parlamentare.
Una finestra l’ha aperta anche Camillo D’Alessandro di Italia Viva, ma bisognerà vedere se sarà disposto a sostenere la battaglia fino in fondo: “Ci sto lavorando – spiega il renziano – ma bisogna trovare la copertura finanziaria”.
Debole è la convinzione del Movimento 5 Stelle che sembra aver già pronto il testo dell’emendamento che sarà sottoscritto alla Camera dalla parlamentare vastese Carmela Grippa, ma che ha già sperimentato “una sostanziale indifferenza da parte del ministero anche solo alla ricerca di un contatto”.
L’inserimento dell’emendamento dovrà essere comunque deciso alla Camera, perché il testo arriverà in Senato blindato e senza possibilità di variazioni. Il lumicino per le celebrazioni del Bimillenario, a tre anni dalla ricorrenza, si sta insomma lentamente spegnendo e oggi si saprà se Sulmona e Ovidio dovranno mettere una pietra sopra a quel tesoretto. E forse non solo a quello.
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