Nel capannone di contrada Valletta sono rimasti in moto solo quattro bus, con il resto della flotta da buttare (e in parte rottamato), due mezzi in riparazione e due, quelli nuovi fiammanti, non ancora su strada per la solita lentezza burocratica. I due autobus acquistati dal Comune, dopo due gare andate deserte e arrivati in garage il 24 dicembre scorso, infatti, non sono stati ancora immatricolati. Insomma non hanno la targa e non possono viaggiare. Oltre venti giorni non sono bastati per mettere le carte in regola e ottenere dalla Motorizzazione i necessari permessi, come se quella del trasporto pubblico non fosse a Sulmona un’emergenza. Come, ancora, se non fossero bastati i continui stop registrati negli ultimi mesi e negli ultimi giorni e che, al contrario, avrebbero dovuto spingere il Comune a farsi trovare pronto con le chiavi nel cruscotto.
Anche oggi, probabilmente, come è stato ieri e l’altro ieri, saranno infatti soppresse diverse corse di bus urbano. In particolare potrebbero venir meno lungo le strade della città di Sulmona (ma la notizia non è stata pubblicata sul sito istituzionale) tredici corse: sei del terzo turno che dalle sette alle tredici dovevano coprire le linee A, B e C e sette del quinto turno che dalle otto alle quattordici servono le frazioni.
Sarà insomma un’altra giornata di passione per gli utenti e per il personale addetto che, ad oggi, continua a restare allo sbando: senza un responsabile addetto e senza né mezzi, né direttive da seguire.
Con i due bus nuovi, che almeno in parte potrebbero arginare i disagi, parcheggiati come il resto dei “ferri vecchi”.
Nulla si sa, d’altro canto, della più volte annunciata esternalizzazione del servizio a Tua: dopo l’incontro fatto a novembre scorso con la società pubblica regionale, infatti, sembra che il progetto si sia in qualche modo arenato, un po’ come gli autobus sulmonesi. Anche questo in attesa che qualcuno conceda il permesso “alla circolazione”.
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