Una montagna di debiti fuori bilancio quella che oggi la commissione consiliare si appresta a discutere e il consiglio comunale di Sulmona, verosimilmente il prossimo 30 dicembre, ad approvare. Una “bolletta” da oltre 850mila euro frutto di fatture e prestazioni non pagate, ma anche di cause interne all’ente e di danni per l’inerzia amministrativa che ha portato, ad esempio, il tribunale a riconoscere un risarcimento di oltre 162mila euro ai proprietari dell’immobile sito in contrada Santa Lucia dove, ormai diciassette anni fa, dalla sera alla mattina, vennero scaricate abusivamente tonnellate e tonnellate di rifiuti.
Dei tredici casi sottoposti al consiglio comunale quello che fa più rabbia è senz’altro quest’ultimo, anche se non è quello economicamente più consistente, perché leggendo la sentenza che lo scorso anno ha riconosciuto – giustamente – ai proprietari dell’immobile il danno patito, si evidenziano tutti i danni prodotti da un’amministrazione della cosa pubblica distratta e inefficiente.
Il Comune, che aveva vinto la causa per 1,5 milioni di euro di risarcimento contro la società L’Ambiente e in solido contro il suo amministratore Mimmo Malvestuto, all’epoca dei fatti, oltretutto, a capo del Cogesa, si era difeso davanti al giudice sostenendo di non avere responsabilità dirette e scaricando sulla Regione la mancata bonifica per mancanza di fondi.
“Ritiene il tribunale che possa muoversi comunque un rimprovero in termini di diligenza nei confronti del Comune – scrive il giudice – non giustificabile è stata l’inerzia nella realizzazione dei doverosi interventi di bonifica: non può all’uopo considerarsi sufficiente, infatti, l’istanza con cui il Comune, soltanto nell’anno 2010, sollecitò la Regione ad una riclassificazione dei siti contaminati, né la successiva analoga istanza rivolta allo stesso ente nel corso dell’anno 2012. Proprio la consapevolezza del cospicuo ammontare delle risorse necessarie allo scopo avrebbe infatti dovuto indurre l’ente locale a compulsare la Regione – si legge nella sentenza – e a sollecitare immediatamente lo stanziamento delle somme a titolo di anticipazione, laddove dai documenti versati in atti non risulta, nella specie, che iniziative in tal senso fossero state assunte prima dell’anno 2010”.
Insomma nessuno ha fatto niente per dieci anni, nessuno ha neanche cercato di trovare i fondi e il danno patito dai proprietari dell’immobile adiacente il sito di Santa Lucia dove ancora oggi giace la discarica abusiva, per questo, lo dovrà pagare il Comune.
Ma la lista della cattiva amministrazione è lunga, come per il debito che riconosce ad un privato, che aveva acquistato un bene del Comune, 30mila euro di risarcimento perché l’immobile, pagato 18mila euro dal privato, era inalienabile e non censito interamente al Catasto. Anche qui alle richieste del privato, nessuna risposta, fino alla sentenza del giudice.
Ci sono poi i fornitori non pagati che bussano alla cassa, i costruttori del parcheggio di Santa Chiara che ottengono 430mila euro di varianti di progetto non calcolate, l’avvocato del Comune, Marina Fracassi, che vede riconosciute 70mila euro a suo favore per le cause vinte in nome dell’ente e mai pagate e ancora la società dell’assessore Mauro Tirimacco, Ambiente, che si riprende poco più di 7mila euro per un lavoro fatto e per farsi pagare il quale aveva fatto ingiunzione di pagamento. Procedura giudiziaria poi ritirata per non incorrere nell’incompatibilità alla carica di assessore, ma conto ancora da incassare.
è il momento di prepararsi alle prossime elezioni. jamm mò. cacciamoli a calci nel deretano.
Diciamo pure a calci in culo!!