“Il cane era già morto da due giorni e di morte naturale. Io l’ho solo imbustato e glielo ho fatto ritrovare per permetterle di seppellirlo. Non potevo certo chiamare un’agenzia funebre”. Parla il marito della trentaduenne che ieri aveva denunciato che il suo ex le aveva fatto ritrovare la piccola Sissy, un barboncino di tredici anni, cadavere in una busta insieme alla sue cose per vendicarsi del fatto che era andata via di casa. Una storia, quella raccontata dalla donna, orribile, ma che, sostiene l’uomo, è solo “il frutto di una vendetta personale nei miei confronti. Non avrei mai fatto del male a quel cane – racconta – e d’altronde con me ho ancora i suoi cuccioli. Se mia moglie vuole denunciarmi lo faccia pure: l’autopsia chiarirà che il cane è morto per cause naturali”.
“Mia moglie sapeva che il cane era morto – aggiunge l’uomo – le avevo scritto un messaggio quando sono tornato a casa dopo una passeggiata e l’ho trovato senza vita. Lei di tutta risposta si è presentata il giorno dopo, offendendomi e accusandomi di un crimine che non ho commesso”.
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