Hanno rischiato di far riaprire il caso, nonostante avessero ottenuto l’assoluzione. Ma i quattro dipendenti che si erano opposti al proscioglimento richiesto dalla procura “per tenuità del fatto”, alla fine hanno avuto ragione. Oggi il giudice per le indagini preliminari, Marco Billi, ha infatti sciolto la riserva sulla decisione e ha sentenziato l’assoluzione con formula piena per Giulio De Santis, Ivana Sfronsone, Antonella Di Placido e Maurizia Di Massa, quattro dei quarantadue dipendenti comunali che erano stati indagati nell’inchiesta sui furbetti del cartellino.
Il fatto, insomma, non sussiste e, almeno loro, escono del tutto puliti dall’inchiesta.
Resta sospeso invece il giudizio per gli altri 34 che erano arrivati davanti al giudice per le indagini preliminari, per i quali la procura ha chiesto il proscioglimento, ma che non si sono opposti alla richiesta del procuratore Stefano Iafolla. La loro posizione, evidentemente, sarà vagliata (se non altro per questione di numeri) nei prossimi giorni dal giudice.
Una sentenza che nella sostanza dal punto di vista penale cambia poco, ma che assume un valore aggiunto nel filone aperto davanti alla Corte dei Conti e la cui discussione è fissata mercoledì prossimo. In particolare per Antonella Di Placido e Ivana Sfronsone, chiamate insieme ad altri sedici dipendenti a risarcire il Comune per circa 300mila euro complessive.
Con l’assoluzione con formula piena, poi, i dipendenti potranno chiedere anche la correzione dei provvedimenti disciplinari adottati nei loro confronti, per quanto essi siano stati di lieve entità.
Infatti FURBONI!!!! W L ITALIA
Iavarone come mai non hai pubblicato la notizia dell’archiviazione di altri diciannove procedimenti penali che riguardano quindici dipendenti di Palazzo San Francesco? Sei dispiaciuto oppure sotto sotto un pò furbetto lo sei anche tu?
Perché non è una notizia
Infatti come tutte quelle che hai scritto finora
Lei è libera di non leggere, il tu lo riservi per i suoi familiari più stretti
Colpito e affondato
Ah ah
Penso che ridano di più i destinatari dei provvedimenti di archiviazione o no? Ride bene chi ride ultimo
Allora provo a spiegarle: non abbiamo mai scritto i nomi degli indagati, ma solo degli imputati. Per la stessa ragione non scriviamo i nomi delle posizioni archiviate lì dove non c’è stato un capo di imputazione. L’eccezzione fatta per i quattro di questo articolo è dettata dal fatto che hanno fatto opposizione al Gip e quindi costituiscono una notizia a parte. Tengo a prercisare che i giornalisti quando raccontano la cronaca non gioiscono né si dispiacciono, perchè non usiamo trasformare in casi personali la nostra professione. In quanto a furberie, vedo che lei è molto astuto nell’utilizzare un indirizzo che non le appartiene. Ma di questo avrà presto notizie, a proposito di risate…