Il Consiglio di Stato ha rigettato anche l’ultimo ricorso presentato, quello che vedeva coinvolta fra gli altri la consigliera peligna Marianna Scoccia. Secondo i ricorrenti la lista di Scoccia, l’Udc si è presentata illegittimamente alle scorse elezioni regionali senza aver raccolto le firme necessarie per la candidatura. In realtà l’Udc ha potuto fare questo in virtù della concessione del simbolo da parte dei rappresentanti nazionali che siedono in Senato.
Scrive infatti il Consiglio di Stato: “La contestata lista ‘Udc, Democrazia Cristiana, Idea, Noi Con l’Italia’ è espressione della componente parlamentare del Gruppo Misto ‘Noi con l’Italia– Usei’, e come tale ad essa si applica la disciplina derogatoria di cui all’art. 12, comma 2, secondo periodo della L.R. 9/13, che la esonerava dalla presentazione delle sottoscrizioni degli elettori per potere essere ammessa alla competizione elettorale”.
Può dormire sonni tranquilli Scoccia dunque, come possono farlo gli altri consiglieri regionali Mauro Febbo, Roberto Santangelo e Sandro Mariani i quali erano interessati dallo stesso ricorso insieme a Scoccia per la parte che però riguarda il calcolo di assegnazione dei seggi. Anche in questo caso, come per gli altri ricorsi su cui i giudici si sono già pronunciati, è stata data piena legittimità all’interpretazione della legge elettorale regionale fatta dall’ufficio elettorale della Regione.
S.M.
A mio personale parere la peggiore classe politica di tutti i tempi nella valle peligna! nel 2019 ancora l UDC esiste !???
Certo che esiste l’UDC, si chiama trasformismo politico.
A febbraio è stato il trasformismo dell’UDC, in autunno vi è stato il trasformismo in ITALIA VIVA.
E il politico “campa onestamente”!!!