Commercio, torna il Fondo per la montagna

Con un emendamento alla Legge di stabilità 2016 (articolo 1 comma 761), presentato da Enrico Borghi, è stato ripristinato il “Fondo Nazionale per la Montagna”, istituito nel 1994 ma che era rimasto da tempo solo sulla carta, precisamente dal 2009, perché non più rifinanziato. Nei giorni scorsi la Conferenza Unificata (che mette insieme Stato, Regioni e Città) ha dato via libera all’utilizzo di quelle somme per il finanziamento di un bando proposto dal Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Enrico Costa, che ha scelto di dare priorità di impiego delle risorse al contrasto della desertificazione commerciale. Il bando, con un importo complessivo di circa 20 milioni di euro, è destinato ai Comuni totalmente montani, in cui gli esercizi commerciali non siano presenti o siano carenti. I Comuni interessati potranno richiedere il finanziamento da destinare per tre finalità specifiche.

La prima è l’incentivazione agli esercizi commerciali per l’avvio, il mantenimento o l’ampliamento dell’offerta commerciale anche in forma di multiservizi (tra cui, acquisto di arredamento, realizzazione o partecipazione a siti di e-commerce, acquisto o noleggio di strumenti per la realizzazione di internet point); la seconda è il sostegno ai servizi di consegna su ordinazione delle merci a domicilio; la terza riguarda i servizi di trasporto, ove mancanti o insufficienti a rispondere alle esigenze della popolazione locale con particolare riferimento a quella residente nelle frazioni, per il raggiungimento delle sedi dei mercati nell’ambito dei territori montani.

In particolare il bando, che si aprirà a breve, prevede il finanziamento di 57 progetti di durata pluriennale (tre per regione) da 100.000 euro ciascuno, per un importo totale di 5,7 milioni di euro e quello di 534 progetti annuali da 25 mila euro ciascuno, ai quali sono destinati complessivamente 13.350.000 euro. Queste quote sono attribuite a ciascuna regione sulla base di coefficienti individuati dall’Istat.

Alla valutazione dei progetti provvede ciascuna Regione, che stilerà una graduatoria finale tenendo conto dei seguenti criteri sulla base delle richieste presentate dai Comuni: assenza o carenza di esercizi commerciali nel territorio comunale; destinazione del finanziamento ad attività commerciali che funzionino anche come dispensatrici di servizi utili per la popolazione; incremento dell’occupazione della popolazione locale; destinazione del finanziamento alla creazione di centri multiservizi in cui sia inclusa la vendita di prodotti locali.

In Abruzzo sono 224 i Comuni in cui si potranno spendere le risorse , di cui una cinquantina tra Valle Peligna, Valle Subequana e Alto Sangro. E sarà proprio la Regione a gestire la fase di valutazione delle risposte al bando, compilando la graduatoria per l’accesso ai contributi che poi saranno erogati dal Dipartimento Affari Regionali . In particolare, secondo i criteri stabiliti dalla Conferenza Unificata, che ha ripartito le risorse sulla base di parametri di incidenza territoriale dei comuni montani e dei rischi di marginalità e di desertificazione commerciale, in Abruzzo potranno essere finanziati 29 progetti annuali della categoria fino a 25mila euro, e 3 progetti pluriennali, della categoria finanziabile. 100mila euro l’uno. A quest’ultima opportunità potranno accedere aggregazioni che comprendano almeno 3 Comuni totalmente montani.

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