Il Pd di Sulmona torna ad attaccare l’amministrazione Casini

Il Partito Democratico di Sulmona torna ad attaccare l’amministrazione Casini elencando le ultime vicende che hanno contraddistinto negativamente la stessa: “La gestione del Cinema Pacifico in alto mare, con coda giudiziaria promossa a quanto pare dal vecchio conduttore che, intanto, smonterà le attuali poltrone e si ritira dalla gara d’appalto, dichiarando di  non volerne più sapere; le dichiarazioni della Sindaca che, a quanto riportato dalla stampa, ha affermato – forse maldestramente, volendo intendere altro – di voler rinunciare ai fondi per la ricostruzione post-terremoto, optando per quelli della prevenzione”.

E poi ancora secondo il Pd: “L’edificio del Liceo Classico che langue nel suo inesorabile disfacimento tra rinvii e rimpalli di chi deve fare cosa, unitamente ai fondi per gli altri complessi scolastici che pare siano stati spesi in misura assolutamente insufficiente; una denatalità certificata nel Comune di Sulmona, con un continuo, ma inesorabile spopolamento tra i più ragguardevoli nella regione Abruzzo, che sta li a certificare il crescente decadimento di una città insieme alla sua comunità; le problematiche di decoro del Centro Storico; la funzionalità delle partecipate – con particolare riferimento al Cogesa – che costituiscono l’enumerazione più immediata e semplice delle questioni all’attenzione di questa giunta che avrebbe dovuto affrontarle nel lasso di tempo fin qui trascorso”.

Se c’era un problema di “salute pubblica” che indusse a suo tempo alcuni consiglieri d’opposizione a passare dall’oggi al domani  in maggioranza, secondo le valutazioni del Pd oggi le condizioni del “paziente” sono peggiorate. “Il Comune di Sulmona – conclude il Pd – versa ormai un uno stato comatoso senza alcun segnale tangibile di un miglioramento o parvenza di guarigione pur che sia. Invitiamo, quindi, i consiglieri comunali ad un sussulto di responsabilità lasciando andare ‘a miglior vita’ questa amministrazione per restituire la parola ai cittadini”.

S.M.