Teloni anticalcinacci, l’utima frontiera della città cadente

Finite le transenne inizia a Sulmona l’era dei teloni. E’ questa la nuova frontiera architettonica della città d’arte dove, l’altro giorno, è stato montato un telone bianco lungo corso Ovidio al civico 14, nella zona sud, per proteggere i passanti dalla possibile caduta di calcinacci.
L’edificio era stato già oggetto di un cedimento nel gennaio scorso, probabilmente a causa della neve accumulata sul tetto. E in quell’occasione per “risolvere” il problema il Comune optò per le tanto amate transenne: un’interdizione al passaggio per scaricare le responsabilità, il tempo di far spegnere polemiche e allarmi e poi sparire.


Ma la polvere sotto al tappeto, come i calcinacci dai cornicioni, prima o poi è destinata a riemergere e così il 4 ottobre scorso dallo stesso edificio un altro pezzo di cornicione è caduto in pieno giorno sfiorando un’anziana che passeggiava. Una tragedia sfiorata, che ha evidentemente costretto il Comune a reiterare l’avviso ai proprietari di messa in sicurezza dell’area. Tanto è bastato perché sul palazzo, come un pacco di Natale, apparisse un telone “protettivo” che, ora, dal secondo piano e fino al tetto avvolge in un caldo abbraccio l’ennesimo rudere del centro storico.


Per i fautori del “è solo una cosa provvisoria”, basta ricordare tutte le misure “provvisorie” adottate nella città (de)cadente: dalle floreali transenne di palazzo Annunziata che hanno superato i tre anni di età, a quelle di palazzo Mazara a protezione del monumento al guano di piccione, quelle del ponte della stazione (ormai mimetizzate nella vegetazione incolta), fino a quelle più antiche di Palazzo Pretorio, dove il “porticato in legno” improvvisato nel 2012, sempre a seguito di una nevicata, resiste e si arricchisce ad ogni stagione di addobbi floreali e ruggine.
L’ultima di corso Ovidio, non è a colori, ma è comunque un’oscena “pezza”, un cerotto inefficace su una profonda ferita.

1 Commento su "Teloni anticalcinacci, l’utima frontiera della città cadente"

  1. POVERA SULMONA.IN CHE MANI E’ FINITA..

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