Mercurio torna maggiore, ferme le restanti Apo

La questione era finita al centro di un’aspra polemica politica, con tanto di interrogazione in consiglio comunale, che aveva costretto il vice comandante della polizia municipale a togliersi nel giro di poche ore i gradi di maggiore, per tornare a quelli di capitano.
Alla fine, però, Leonardo Mercurio aveva ragione, perché con il decreto sindacale firmato ieri il Comune gli riconosce il comando provvisorio del Corpo (per diciotto mesi) dandogli la posizione organizzativa e conferendogli formalmente il grado di maggiore.


Sarà dunque il maggiore Mercurio a comandare il corpo fino al 2021 almeno, anche se l’incarico potrebbe essere prorogato fino a 36 mesi.
Il Comune, dal canto suo, ammette che si trova “nell’impossibilità di determinare l’inserimento (della polizia municipale, ndr) quale struttura intermedia, in una struttura burocratica più ampia”, che cioè insomma anche se i vigili urbani avrebbero bisogno di un dirigente, perché unità organizzativa autonoma e indipendente, loro non l’hanno previsto in pianta organica. In realtà una ordinanza della Corte di Cassazione ha stabilito che, ferma restando l’autonomia e l’indipendenza del Corpo, il comando della polizia municipale può essere affidato anche ad un funzionario con posizione organizzativa apicale.


E così il Comune ha scelto questo espediente della posizione organizzativa, che è l’unica poi finora assegnata (anche perché l’unica con copertura economica essendo il budget complessivo ad oggi di 26mila euro) nell’elenco dei “magnifici dieci” mini dirigenti che era stato fatto a primavera scorsa e che finora non ha avuto alcun seguito. Quello che insomma, con troppa enfasi e poco realismo, il sindaco aveva annunciato essere una riorganizzazione della macchina amministrativa.
Anche questa, una delle priorità sin dalla campagna elettorale del 2016.

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