Il Pescara Calcio ha rinunciato ad un suo tifoso razzista. “Basta con questa storia del razzismo vi ho sempre sostenuto ma direi che è ora di finirla voi e quei comunisti del ca**o, state per perdere un tifoso fate voi” così ha scritto su Twitter Andrea Dell’Amico – con immagine del profilo il logo di Casa Pound – evidentemente ex tifoso del Pescara che lamentava la campagna contro il razzismo che la squadra abruzzese porta avanti con gli hashtag #NoAlRazzismo #NoToRacism.
La società pescarese ha risposto lapidaria “Facciamo noi? Bene, signore e signori #Andrea non è più un nostro tifoso” attirandosi su di sé gli applausi di diversi attori di primo ordine del mondo del calcio a cominciare dal presidente della Figc Gabriele Gravina che ritwittando sul suo profilo il commento del Pescara scrive: “Questa è la strada!!! Il calcio non può accettare razzismo e discriminazioni”. Anche il presidente della Lega di Serie B Mauro Balata, sintonizzato sulla stessa frequenza e scrive: “Bravo @PescaraCalcio! Continuiamo insieme questo percorso per dire ancora una volta #NoAlRazzismo #NoToRacism”. Per un tifoso che va via, tante e tanti altri che ne arrivano. Sono infatti decine i commenti di approvazione sotto il tweet incriminato, tutti del calibro di quello di Andrea Bricchi che scrive: “Io mi chiamo Andrea e tifo Milan. Però se volete prendo il posto dell’altro Andrea a tifare anche per voi, perché in queste settimane ve lo siete meritato”.
La questione del razzismo nel mondo del calcio è ancora di stringente attualità, lunedì scorso durante la partita valevole per gli europei fra Bulgaria e Inghilterra, un gruppo di supporters bulgari ha più volte intonato cori razzisti e costretto l’arbitro ad interrompere la partita per ben due volte, generando lo sdegno del mondo del calcio europeo.
Savino Monterisi
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