I residenti delle frazioni e il comitato discarica restano senza risposta: oggi nel consiglio comunale di Sulmona dove era attesa la replica all’interrogazione presentata dalla consigliera Elisabetta Bianchi in merito ai miasmi delle discarica di Noce Mattei, infatti, nessuno se l’è sentita di rispondere. “Il sindaco ha trattato personalmente la cosa – ha spiegato il vice Luigi Biagi – pertanto sarà lei a rispondere all’interrogazione”.
E’ solo che il sindaco, oggi, in consiglio non si è proprio presentata, ufficialmente per un malore da cui è stata colta ieri sera durante una riunione di maggioranza e a seguito proprio di un’accesa discussione con il consigliere Andrea Ramunno sui miasmi della discarica.
Ramunno, infatti, aveva proposto di presentare in consiglio un ordine del giorno della maggioranza, nel quale si impegnava la giunta a precisi compiti in relazione agli investimenti da fare sull’impianto e sui ripristini e le mitigazioni ambientali. Una proposta che è stata interpretata dal primo cittadino come un j’accuse al suo operato, tanto da scatenare parole grosse e grida tra i due, con la Casini che alla fine ha lasciato la seduta e ha oggi disertato il consiglio.
E d’altronde il Cogesa e il suo operato sono stati i protagonisti di una seduta dell’assise, oggi, molto accesa: iniziata con una lite sui posti a sedere, ma poi entrata nel merito di un bilancio consolidato (approvato a maggioranza) le cui criticità più evidenti sono venute proprio dalla gestione della partecipata che si occupa dei rifiuti.
A fronte delle minacce di querela fatte appena qualche mese fa dall’amministratore unico Vincenzo Margiotta a questo giornale, che aveva sollevato la questione, infatti, “la contabilità (di Cogesa, ndr) non è aderente alla realtà dei fatti” per usare le parole del dirigente del Comune di Sulmona, riprese e ribadite dai Revisori contabili.
Due, principalmente, i rilievi fatti: quello relativo ai 50mila euro spesi per opzionare l’acquisto di Biofer (la società proprietaria del sito di Navelli) iscritti come acquisto di quota di partecipazione, ma in realtà usati come caparra cofirmataria e quello, già evidenziato dal sindaco di Campo di Giove in fase di controllo analogo, della mancata svalutazione dei crediti nei confronti di Daneco, un “giochetto” che ha permesso a Cogesa di chiudere e vantare un bilancio in attivo con “crediti iscritti nell’attivo circolante sovrastimati – scrivono i Revisori – per 472mila euro mentre il patrimonio netto ed il risultato di esercizio sono rispettivamente sovrastimati per il medesimo importo”.
Il Comune, che approva il bilancio con la raccomandazione a verificare che Cogesa metta i conti a posto, aveva d’altronde più volte chiesto negli ultimi mesi spiegazioni che, al momento, o almeno al 13 settembre scorso, non sono state ancora chiarite da Cogesa.
“Non voglio parlare di falso in bilancio, perché saranno le autorità preposte a stabilirlo – ha commentato il consigliere Mauro Tirabassi – certo è che questa mancata svalutazione è un fatto gravissimo, perché la sentenza di fallimento di Daneco e quindi la svalutazione dei suoi crediti risale al luglio del 2018”.
Commenta per primo! "Contabilità sballata e puzza in discarica, il sindaco “fugge” sulla gestione Cogesa"