Sagne ricce e arrosticini: il Segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha voluto personalmente ordinare il menu alla Taverna de li Caldora, dove oggi pranzerà durante la sua visita privata a Pacentro che dovrebbe prevedere anche un salto a Sulmona. Un menu “rigorosamente abruzzese”, con tanto di costate d’agnello e montepulciano Praesidium, segno di come il suo sia oggi un salto nel passato, quello che, magari, gli raccontava il nonno Harry per sentito dire da suo padre. Il capostipite, il bisnonno Paolo, partito da Pacentro verso il Nuovo Mondo all’inizio del Novecento.
Quella di oggi per il piccolo centro montano arroccato sulla Majella, sarà una giornata speciale, una giornata dell’orgoglio e simbolo di un riscatto di una comunità che l’emigrazione l’ha subita profondamente. Che porta i suoi segni nelle case disabitate, nelle stanze vuote, nelle stalle senza più animali.
E lui, Mike, per quanto discusso e discutibile nelle sue scelte politiche, ha dimostrato con questo semplice gesto, con una visita toccata e fuga ritagliata tra impegni istituzionali di massimo profilo, di essere ancora un pacentrano e di tenere ben saldi i piedi e il cuore nella terra dove affondano le sue radici. E’ un gesto gentile e d’amore, che altri pacentrani illustri, a partire da Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna, non hanno sentito il bisogno di fare. Ecco perchè oggi sarà un giorno di festa per tutti i pacentrani, per quelli che dall’opposizione contestano il sindaco Angelilli, e per quelli, di rosso vestiti, che dalla maggioranza, pur non amando l’uomo dei dazi e dei confini chiusi, hanno fatto il possibile per pulire e decorare il paese e per garantire la massima accoglienza e sicurezza.
Oggi sarà sospeso il mercato in piazza e le strade saranno in gran parte chiuse, vigerà fino alle 17 il divieto di sosta e fermata in via San Marco, piazza Umberto I e, ovviamente, in via San Francesco, lì dove, cioè, Mike Pompeo si recherà per visitare la casa dei suoi avi, oggi abitata, neanche a farlo a posta, da un altro emigrante di ritorno, Vincenzo De Capite Mancini, che acquistò l’immobile quaranta anni fa dal cugino di Pompeo, Nicola.
“Pacentro ha una storia lunghissima di emigrazione – commenta De Capite Mancini, mentre è indaffarato a preparare l’accoglienza – chi oggi viene sui barconi, mi ricorda i nostri padri un secolo fa. Essere un emigrante, un immigrato, è un sentire che non si riesce a spiegare se non lo si è vissuto, direttamente o come figlio di immigrati”. Ecco perchè Vincenzo aprirà volentieri quella che ora è la porta di casa sua a Mike. Non perchè tra gli uomini più potenti al mondo, ma perchè, come lui, un pacentrano alla ricerca della sua identità.
Quelli di “rosso vestiti” rinnegano il DNA pacentrano di Mike POMPEO.
Perché sanno che il DNA “ pacentrano “ manca nel loro sangue.
Gli hanno NEGATO anche la cittadinanza onoraria che chiedevano
a gran voce i ragazzi dell’opposizione.
VERGOGNATEVI!