Per il neonato comitato “Morrone Sulmona Valle Peligna” quella di dopodomani potrebbe essere un’occasione importante per far sentire la propria voce, quella di un gruppo di cittadini stanchi di vivere nel dubbio di respirare o meno aria pulita; perché in zona Marane, soprattutto, “l’odore nauseabondo” proveniente dalla vicina discarica di Noce Mattei non è un ricordo così lontano. Anzi.
D’altronde è questo il motivo che li ha condotti a riunirsi attorno al comitato e a lanciare proteste che vanno avanti da mesi, l’ultima in strada l’estate appena trascorsa in una giornata in cui la puzza li ha costretti prima a barricarsi in casa, poi a protestare.
In occasione della riunione del comitato del controllo analogo del Cogesa di giovedì, che ha come primo dei tanti (troppi) punti all’ordine del giorno proprio i miasmi della discarica, così, il comitato ha deciso di scrivere ai sindaci del territorio e in particolari a quelli parte dell’organo di controllo. Nella dettagliata lettera spiegano preoccupazioni e timori chiamando in causa ricerche scientifiche che parlano di gravi problemi di salute per gli abitanti residenti vicino alle discariche, con studi svolti in altre regioni d’Italia.
Quello sulla “puzza” sarà il primo di diciassette punti che dopodomani i sindaci dovranno affrontare, un incontro carico nel quale, spera il comitato, possano venir fuori richieste di “accertamenti urgenti, competenti, completi e imparziali e ordini quegli interventi di tutela e ristoro che riterranno di giustizia”. Il punto dal quale i cittadini partono è la direttiva quadro europea che pone lo smaltimento in discarica all’ultimo posto delle procedure possibili, mentre il Cogesa “ha recentemente deciso di ampliare la quantità di rifiuti sversati in discarica al punto da ridurre la vita della stessa” si legge nella lettera in cui si sottolinea, inoltre, che dai 20 anni stimati la discarica possa rimanere attiva solo per pochi anni ancora a causa del ritmo elevato di riempimento.
E le preoccupazioni si amplificano al pensiero che il Cogesa è stato diffidato dalla Regione per diverse violazioni. Quella attuale, scrivono, “è una vera emergenza provocata dall’eccezionale incremento degli effluvi maleodoranti e amplificata dall’inarrestabile incremento dei conferimenti di rifiuti” che meriterebbe, dunque, “immediati provvedimenti contenitivi e scrupolosi controlli sanitari”.
Dalle fonti d’acqua inquinate, non si sa bene per quale motivo, all’adiacente area ex Pastorino dichiarata “sito pericoloso”, il comitato ha chiesto anche la collaborazione dell’associazione medici nonché avviato una serie di accessi agli atti per verificare la conformità della filiera del rifiuto. La battaglia si combatte su più fronti semplicemente per tornare a vivere nella normalità sfuggendo gli effetti di una civiltà che si sta auto-condannando da sola.
Simona Pace
Chiamate asl e arta
Pure Gerosolimo.