Il ponte vibra sotto i piedi dei giovani manifestanti e l’assessore annuncia verifiche statiche e prove di carico, senza sapere, però, che già c’è una posta in bilancio e uno dei tanti annunci dell’amministrazione comunale caduti nel dimenticatoio.
La vicenda del ponte Capograssi di Sulmona è l’emblema dell’approssimazione e della memoria corta che contraddistingue questa amministrazione comunale. Che solo ora, dopo oltre un anno di annunci, si ricorda di avere una struttura che ha bisogno di essere controllata. Sempre alla rincorsa dei problemi, fondati o meno che siano.
L’allarme lanciato dagli studenti del Friday for Future venerdì scorso, che hanno sentito vibrare la struttura per due volte durante il loro passaggio, ha risvegliato così l’interesse del Comune sul ponte progettato da Riccardo Morandi che, poco più di un anno fa, dopo i fatti di Genova, sembrava dover essere un osservato speciale con priorità massima. Dopo un’ordinanza che ne vietava il parcheggio sopra (a dire il vero non troppo rispettata), infatti, il consiglio comunale approvò a gennaio scorso una variazione di bilancio, nella quale si annunciava l’appostamento di 8.200 euro per incaricare la società Spin Off dell’università dell’Aquila di “eseguire prove di carico e vedere se ci sono state nel tempo variazioni nelle condizioni di rigidezza del ponte – annunciava l’allora assessore ai Lavori Pubblici, Nicola Angelucci -. L’obiettivo è quello di verificare la risposta statica dell’impalcato in termini di confronto, in campo elastico, con i carichi di esercizio imposti nel periodo di prima costruzione, misurando le inflessioni all’intradosso nelle zone a maggiore sollecitazione”.
Nonostante i soldi in cassa e l’annuncio, però, il contratto con la Spin Off non è mai stato firmato e, anzi, neanche una delibera di indirizzo risulta agli atti di palazzo San Francesco. Della serie “stavamo scherzando” insomma.
Non scherza, dice, però, stavolta, l’assessore e vice sindaco Luigi Biagi che ieri ha scritto al dirigente Gianfranco Niccolò, chiedendo di eseguire tutte le misurazioni del caso, anche se è convinto che le preoccupazioni degli studenti siano infondate, perchè, dice Biagi, “probabilmente la vibrazione è l’effetto atteso alle sollecitazioni date dal passaggio di tanta gente”.
“Dobbiamo però avviare una verifica delle strutture di questo tipo e non solo su ponte Capograssi – continua Biagi – perchè si tratta di strutture datate e in cemento armato la cui salute è da tenere sotto controllo. Io non ho la delega ai Lavori Pubblici – aggiunge – ma sulla sicurezza non possiamo lasciare buchi”. D’altronde oltre al ponte Capograssi, per il quale vennero stanziati i fondi mai utilizzati, nell’elenco dei controlli da fare il Comune mise, come da richiesta del ministero, anche i ponti di San Panfilo, di via Fiume, di via Gorizia e della stazione. Un grosso piano di prevenzione, che va talmente piano da essere fermo.
Risonanza nei ponti. Motivi per cui viene interrotto il passo durante la marcia. Chi ha fatto il militare dovrebbe saperlo. Materia di studio anche a geometra