Canile, sfratto a Code Felici

Lunedì l’associazione Code Felici dovrà restituire le chiavi del canile municipale: è quanto deciso dal Comune che con preavviso di soli tre giorni, impone al gestore di lasciare una struttura nella quale opera da decenni, ma che negli ultimi anni ha proseguito la sua attività attraverso proroghe su proroghe a fronte di una gara che non si è più fatta.

La scelta tranciante del Comune muove proprio da questa illegittimità perpetrata per anni e che espone palazzo San Francesco a rischi giuridici pesanti, non essendo legittime le proroghe reiterate allo stesso soggetto. Nella comunicazione notificata ieri alla responsabile di Code Felici, il dirigente lascia aperta una finestra di quindici giorni (ovvero fino al 15 ottobre) durante i quali il Comune dovrà individuare il nuovo affidatario temporaneo nelle more dell’espletamento di una gara d’appalto. Il soggetto gestore, in realtà, non è stato ancora individuato, ma il Comune conta di sceglierlo già tra lunedì e martedì prossimi, in base ad un elenco di dodici associazioni iscritte all’albo regionale che sono state invitate da un avviso di manifestazione di interessi. A Code Felici, poi, il Comune ha chiesto di fornire un periodo di affiancamento ai nuovi gestori, prospettando il pagamento in proporzione dei contributi previsti.

Il piano del Comune non è però così facilmente attuabile, visto che Code Felici, tramite il suo legale, Vittorio Masci, ha già provveduto a rispondere alle richieste di palazzo San Francesco, sottolineando come il periodo di affiancamento non è assolutamente fattibile, anche da un punto di vista giuridico, spiega Masci, in relazione alle responsabilità e alle coperture assicurative, oltre che alla ovvia difficoltà di coabitazione tra due gestori diversi. Il legale contesta anche e soprattutto la ristrettezza dei tempi di riconsegna così brevi, senza sapere ancora tra l’altro chi sarà il nuovo gestore, anche in relazione ad alcune strutture (due box mobili e le sale ricovero) che sono di proprietà dell’associazione e senza le quali sarebbe un problema gestire alcuni dei 210 cani ospitati nella struttura e in particolare 16 cani che soffrono di epilessia. Cani che, verosimilmente, dovranno essere trasferiti nel canile sanitario di Collelongo con un notevole aggravio di spese per le casse pubbliche.

In mezzo alla contesa ci sono però i cani, che non sono esattamente dei pacchi postali e la cui cura e gestione non può essere compromessa dalle assenze e i risvegli della burocrazia e della politica. Che per quanto sia apprezzabile lo sforzo di legalità fatto dal Comune, dopo un torpore che dura da anni, c’è da dire che il passaggio di consegne sarebbe stato opportuno farlo senza scelte così traumatiche.

3 Commenti su "Canile, sfratto a Code Felici"

  1. Perché viene usato il termine “sfrattato” se in realtà sono semplicemente scaduti i termini contrattuali?

  2. Io sono anni che vado senza preavviso al canile a trovare i cani che secondo me sono molto migliori di noi. Trovo sempre, e dico sempre tutto pulito e in ordine con la presenza di Gabriella che passa gran parte della giornata nel canile. Io sono certa che non ci sta nessun altro in grado di sostituire la suddetta che fa un lavoro faticoso sia col caldo che col freddo e inoltre non si assenta per 365 giorni l’anno. I cani conoscono e si fidano di lei e sarebbe un trauma per loro visto che provano dolore sensibilità e amore come noi e forse anche di piu visto quello che sta succedendo. Il comune e tutti noi dovremmo essere grati a Gabriella perche grazie a lei si risolvono problemi di ogni genere. Vi consiglio di andare a vedere i canili che abbiamo nei intorni così forse vi rendete conto della differenza. Spero vivamente che non distruggete una delle poche cose che funziona a Sulmona altrimenti vi assicuro che siamo in tanti a prendere dei provvedimenti.

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