L’attacco concentrico che la consigliera comunale Bianchi e l’ex assessore Marinucci hanno portato al Partito Democratico cittadino “in conto terzi”, non fa che rafforzare la convinzione di aver imboccato la strada giusta, questo sostengono i Dem sulmonesi. “La strana coppia Bianchi-Marinucci – scrive il circolo cittadino del Pd – con due comunicati confezionati dalla medesima mano, si intestano un’inaccettabile aggressione ai tanti militanti che ieri riempivano la rinnovata sede di Corso Ovidio entusiasti del nuovo corso di un partito che ha definitivamente messo da parte interessi personali, trasformismo e volgarità. Alle farneticanti affermazioni della Bianchi non abbiamo molto da aggiungere, se non che la sua collocazione all’interno del Consiglio Comunale dovrebbe essere chiarita una volta per tutte, senza ricercare convenienze del momento che possano consentirle di galleggiare in un mare di sconcezze”.
D’altronde la Bianchi, sostengono i Dem, consigliera senza più partito e senza mai argomenti, è più nota per le sue questioni di salute che per le posizioni espresse in Consiglio: come la provvidenziale febbre arrivata al momento giusto per consentire la prosecuzione della sindacatura alla Casini.
Al dottor Marinucci, spiegano i Dem che il circolo Pd di Sulmona non è spaccato, ma è più che mai unito nella ricostruzione di un comune sentire politico che mette al centro del suo agire la visione di una città in cui gli interessi della comunità siano prioritari rispetto a quelli dei singoli e dei propri familiari. “Un circolo – continua ancora il Pd – aperto al contributo di tutti coloro che sposano una linea chiara, di netta opposizione ad un’amministrazione fallimentare, senza ambiguità. A questo proposito, tanto per ristabilire un minimo di verità tra tante falsità va definitivamente chiarito che dal giugno scorso non esiste alcun gruppo del Pd in Consiglio comunale. Con comunicazione ufficiale del segretario provinciale, commissario del circolo Pd di Sulmona, alla presidente del Consiglio Comunale è stato, infatti, notificato il ritiro dell’autorizzazione all’uso del simbolo a coloro che avevano scelto il sostegno alla sindaca contro le indicazioni del partito regionale e provinciale. Di ogni eventuale elusione di questa formale indicazione i responsabili saranno chiamati a rispondere in tutte le sedi”.
S.M.
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