Ci vogliono forza e coraggio sempre nella vita, fin dal primo istante, quando, guerrieri ignudi, siamo chiamati a emettere il primo respiro nel mondo: quel grido di presenza che tutti chiamano “vagito”.
Forza e coraggio ci verranno richiesti in continuazione, ogni volta che saremo costretti a prendere una decisione, ad agire, a cambiare direzione, ad affrontare alcune giornate completamente sbagliate.
Forza e coraggio per restare, per andare, per tornare, per far finta di niente, per ricominciare, per chiudere una porta, senza avere la certezza di un portone che si aprirà.
Forza e coraggio ci vogliono per accettare certe dure verità, come quella che lucciole e farfalle bisogna andare a cercarle nei posti giusti e, invece, mosche e zanzare ci entrano in casa senza invito.
Ma ci vogliono forza e coraggio soprattutto per non cedere alla tentazione di vestire i panni tanto comodi, quanto sciatti, del conformismo, rispettando ciò che siamo a qualunque costo, contro ogni omologazione intorpidente. Solo così le azioni, le scelte e i sacrifici che faremo saranno davvero nostri e non imposti da chi non siamo noi. Solo così ne varrà davvero la pena. Solo così non rischieremo di impazzire, qualora un giorno, svegliandoci nel cuore della notte, scopriremo che fin lì è stato solo un sogno e tutto è ancora da fare.
Ci vogliono forza e coraggio per accettare con entusiasmo ogni novità tecnologica, facendo finta di non notare come tutto questo premere tasti, infilare prese, caricare batterie e possedere telecomandi ci abbia impigrito, rubandoci il tempo, le abilità e la fantasia.
Ci vogliono forza e coraggio per ribaltare una situazione, facendo un gesto concreto che tolga zavorra, sposti il peso e riporti equilibrio.
Forza e coraggio sono necessari ogni volta per ricominciare tutto da capo, quando mancavano ormai pochi passi all’arrivo, solo perché il destino ci ha fatto pescare la carta sfortunata: “Paga pegno, torna sulla prima casella, salta due turni e lancia i dadi, che certamente cadranno sotto il tavolo”.
Forza e coraggio ci vogliono per cercare ancora una volta un lavoro, sognando che questa volta sia per sempre, anche se l’esperienza ci ha insegnato che in realtà niente è “per sempre”, ma esistono solo gli “adesso”, i “per ora” e gli “a tempo determinato”. Noi ci speriamo ugualmente che sia, se non proprio un “finché morte non ci separi”, almeno un “finché pensionamento non sopraggiunga”.
Ci vogliono forza e coraggio per salutare un figlio prima di un viaggio, senza pensare alla bruttura del mondo che potrebbe incontrare, ma solo ai posti meravigliosi che avrà l’opportunità di vedere, agli amici, alla musica e alle albe che vivrà.
Bisogna avere forza e coraggio per vivere alla giornata, in quanto di questi tempi è inutile fare progetti, dato che il destino trova sempre un modo bizzarro per guastarli. E invece a noi piace tanto programmare e pianificare, sognando ad occhi aperti e tuffandoci nelle cose ad occhi chiusi, correndo di nuovo il rischio di inciampare e sbattere la testa.
Dobbiamo riuscire con coraggio a gioire ogni giorno di ciò che abbiamo, senza cedere alla tentazione di crederlo poco, in confronto a quello che alcune persone sono tanto brave a ostentare.
Dobbiamo trovare sempre la forza per sorridere a chi ci chiede come stiamo, dando un senso a quel “bene”, che spesso è solo una menzogna, detta per evitare un discorso troppo complicato da fare.
Non dovremmo mai cedere alla tentazione di pensare che le cose belle ci siano capitate per caso: le abbiamo incontrate per caso, ma poi ci sono voluti tanta forza e coraggio per renderle esattamente così come sono: talmente belle da essere appoggiate sul comodino ogni sera, per addormentarsi guardandole e fare sogni d’oro.
Di forza e coraggio crederemo di non averne mai abbastanza, ogni volta che la vita ci assesterà un colpo basso, anzi alto: dritto al cuore, oppure al centro dello stomaco, facendoci fare i conti con delle realtà brutali e inaccettabili, come la sofferenza e la morte delle persone buone.
La forza e il coraggio di cui parlo non si vedono dall’esterno: non c’entrano niente muscoli, tatuaggi, atteggiamento da duri e sguardo strafottente. Io parlo di quella forza e di quel coraggio che ci accorgiamo di avere avuto dopo, alla fine di un percorso, in prossimità del traguardo, quando apriamo gli occhi e ci rendiamo conto che non abbiamo avuto solo un po’ di fortuna, ma anche tanto merito: tanta forza e tanto coraggio.
gRaffa
Raffaella Di Girolamo
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