“One more? Una di più?”. Dal palco di Muntagninjazz i musicisti incalzano il pubblico perché l’entusiasmo c’è e di suonare se ne ha la voglia. Così ieri sera con Nubiyan Twist -Jungle Run- si è aperta ufficialmente la stagione jazzistica al parco fluviale Daolio con il festival che attraversa già dal 13 luglio (e fino all’8 settembre) il Centro Abruzzo passando, oltre a Sulmona, anche per Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Campo di Giove, Introdacqua, Pacentro, Pescocostanzo e Roccaraso.
L’alchimia di Muntagninjazz si evolve negli anni e probabilmente si completa in una conversione non di materiali ma di anime e gusti, il potere della musica. Ieri, dunque, le sonorità dei Nubiyan si sono fuse grazie anche alla particolare capacità dei musicisti di diventare tutt’uno con il suono a cui hanno dato vita e potere.
Un potere che oltre all’udito ha coinvolto il corpo attraverso un ritmo inevitabilmente diventato anch’esso strumento per veicolare passioni ed emozioni. D’altronde si scrive di loro, e non a caso: “Una miscela di ottimismo che trasuda da ogni nota con un groove ipnotico, una ritmica potente e affascinante e un suono moderno, tecnologico e caldo al contempo. Caraibi, Brasile, Continente Nero, la fusion, l’elettronica e il funk, Londra nella sua complessità e multiculturalità, giungla reale e di cemento attraversata di corsa da zona 4 a zona 1”.
Un melting pot musicale e culturale dosato con cura e successo perché poi anche le collaborazioni quantificano un po’ anche il valore: De La Soul, Hot 8 Brass Band, Quantic & Robert Glasper.
E questa sera si va avanti con un concerto tanto, tanto atteso. Il quartetto di Fabrizio Bosso ospiterà la voce di Mario Biondi e Bruno Marcozzi alle percussioni (sempre al parco Daolio dalle 21.30).
E poi si va avanti per quasi tutta la settimana a Sulmona con appuntamenti e concerti, anche lungo il corso della città, per arrivare ad una delle sfumature più importanti di Muntagninjazz, quella di “Piano Piano per Sulmona” (16-17 agosto) e nel frattempo, magari anche passeggiando, le note potrebbero catturare l’attenzione di una manifestazione che oltre ai concerti prevede aperitivi e appuntamenti “dopofestival”.
Basta avere un orecchio che sappia ascoltare.
Simona Pace
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