Dei cinque candidati, solo uno passa lo scritto, anzi una: Luisa Taglieri, ex vice sindaco di Sulmona, figlia di papà Domenico, il potente presidente della Fondazione Carispaq. C’è chi giura che non è una sorpresa e che quel bando da funzionario avvocato iscritto all’albo da almeno cinque anni bandito dal Consorzio di bonifica Aterno Sagittario, calzasse alla perfezione al suo profilo. Così dopo le fatiche molto ben pagate per la liquidazione di Sviluppo Italia, l’ex vice sindaco si appresta a ricoprire un altro incarico d’oro: 75mila euro per un anno. Rinnovabile, ci mancherebbe.
Un bando, quello per funzionario del Consorzio, molto discusso e contrastato, con le associazioni di categoria, Cia e Confagricoltura, che ne avevano chiesto il ritiro in autotutela minacciando di ricorrere alla Corte dei Conti.
Perché, dicono, al Consorzio non serve un avvocato, ma al massimo un ingegnere, lì dove prima c’era un semplice geometra. Ma anche perché quel bando era stato fatto a cavallo delle elezioni regionali, con l’ex presidente Ernesto Zuffada, poi dimessosi, in decadenza. Ma soprattutto perché la spesa, anzi le spese, dell’affare di fine gestione, era ed è eccessiva: 126mila euro l’anno al direttore rinnovato per cinque anni e 75mila euro al funzionario avvocato.
Uno sforzo economico che potrebbe non trovare abbastanza soldi in cassa.
La Regione, infatti, ha chiesto lumi al Consorzio sul bilancio approvato, a quella voce in entrata che segna 800mila euro di contributo regionale per una legge che, però, è coperta solo in parte, per meno della metà (300mila euro).
“I Revisori non ci hanno fatto alcuna eccezione – commenta il presidente attuale, Salvatore Zavarella – i soldi dovrebbero essere garantiti dalla legge regionale che se non è coperta ora, lo sarà in futuro. Certo è che se i dubbi sollevati dalla Regione dovessero trovare riscontro, qualche problema per le assunzioni ci sarebbe”.
Sui Consorzi di bonifica, d’altronde, le acque sono molte agitate a livello politico, con la Regione che è intenzionata a commissariarli. E c’è da giurare che se così dovesse essere la nuova gestione di centrodestra non starà a guardare, quello che nei fatti è un “feudo” dell’ex assessore Gerosolimo, un po’ con questa un po’ con l’altra maggioranza.
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Mi sembra il paese di Cetto Laqualunque…che triste realtà per i nostri giovani.