Dal 10 al 18 Agosto la settima edizione di Campo di note torna a Campo di Giove, la rassegna musicale “che propone senza inutili prudenze i più diversi linguaggi e stili”.
Il progetto nasce nel 2013, attuato con il contributo dell’amministrazione comunale di Campo di Giove con la direzione musicale del Maestro Giorgio Sasso, direttore dell’Insieme Strumentale di Roma (IRS).
“L’idea alla base – spiega il vice sindaco Stefano Di Mascio – è un percorso di esplorazione culturale, fondato sulla convinzione che l’arte possa e debba costituire un elemento di successo e di sviluppo dell’economia e del turismo di centri minori e solo apparentemente svantaggiati. Una certezza condivisa da valenti artisti, noti nel panorama nazionale e internazionale, che con entusiasmo ed encomiabile disponibilità hanno aderito alla nostra iniziativa“.
Nello specifico il programma prevede tre concerti per un cartellone nel pieno spirito di Campo di note.
Si incomincerà il 10 agosto con il concerto dei “Conosci mia cugina?” il settetto guidato dal contrabbassista Giuseppe Civiletti che prende il nome dalla omonima canzone del grande Carlo Alberto Rossi, che presenterà un live show interamente dedicato allo swing italiano dagli anni 30 ai 50.
“Visioni, la musica del grande cinema” è il programma del secondo appuntamento, il prossimo 14 agosto, di Campo di note 2019. E’ il nuovo programma da concerto di SatorDuo, dedicato ai grandi compositori italiani che hanno scritto per il Cinema, come Ennio Morricone, Nino Rota e Fiorenzo Carpi.
Il 18 agosto, chiuderà questa edizione di Campo di note un programma classico, di grandissima godibilità dedicato ai quattro quartetti che Wolfgang Amadeus Mozart dedicò al flauto traverso.Romolo Balzani, già flauto solista dell’ Orchestra dell’Accademia di S. Cecilia, Giorgio Sasso direttore artistico di Campo di note oltre che dell’ Insieme Strumentale di Roma, Teresa Ceccato viola solista di Zefiro e Luca Peverini, primo violoncello del Teatro dell’Opera di Roma daranno luce a queste gemme, testimonianza di una facilità e freschezza compositiva a dir poco proverbiale.
“Campo di note è la dimostrazione che una località dell’Abruzzo interno come Campo di Giove, che non sa e non vuole arrendersi a un progressivo declino sociale e demografico, può puntare al contrario sulle specificità del luogo e la valorizzazione delle risorse culturali, storiche e ambientali” concludono dall’amministrazione.
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