“La Regione finalmente rompe gli indugi”. E’ il sindaco di Sulmona Annamaria Casini a dichiararlo all’indomani dell’approvazione in commissione regionale di una risoluzione che impegna il presidente Marsilio ad avviare le procedure per il ricorso in appello al Consiglio di Stato contro la centrale Snam prevista a Case Pente.
“E’ stato convocato dal Ministero dell’Ambiente in audizione il Gruppo istruttore per il rilascio dell’autorizzazione dell’Aia alla società Snam per la centrale di compressione” prosegue la prima cittadina annunciando anche la partecipazione del Comune di Sulmona all’incontro previsto il prossimo 4 settembre.
“Già da diversi mesi – dichiara a proposito – con gli uffici comunali stiamo lavorando al fine di presentarci preparati, in seguito alle osservazioni presentate lo scorso marzo, per contrastare la realizzazione di queste opere inutili e dannose che il territorio non vuole, come abbiamo rimarcato in tutte le sedi e con tutti i mezzi”.
La decisione approvata ieri in Regione chiude una fase di silenzio e preoccupazione che in questi mesi di era diffusa dopo la bocciatura dei vari ricorsi presentati al Tar del Lazio e l’avvio del procedimento Aia.
“Auspico che il governatore regionale con determinazione prenda in mano la questione anche in sede istruttoria Aia dove la Regione è parte attiva – aggiunge il sindaco -. Agli assessori competenti, Emanuele Imprudente (ambiente) e Guido Liris (aree interne), già interpellati pubblicamente anche dalla consigliera comunale Elisabetta Bianchi, quale loro riferimento politico sul territorio peligno, chiedo di seguire con convinzione i procedimenti giudiziari e autorizzativi perché la partita non è affatto chiusa”.
Anche il circolo Pd sulmonese in una nota stampa affida la propria “solidarietà e sostegno” ai Comitati cittadini per l’Ambiente da anni in campo nella lotta.
Tuttavia non risparmia l’amministrazione comunale: “Resta purtroppo il rammarico per quanto si sarebbe potuto fare e, colpevolmente, questa Amministrazione non ha fatto quando, istituito il tavolo tecnico per lo studio di percorsi alternativi a livello ministeriale, l’iniziativa non è stata adeguatamente sostenuta, lasciandola decadere con connivenze a livello regionale che infine hanno condotto al punto in cui siamo”.
Nel dare la propria disponibilità il Pd aggiunge: “Le responsabilità politiche che possono essere facilmente ricondotte a persone ed istituzioni storicamente ormai definite, saranno ulteriore elemento di riflessione sul fallimento di chi siede a Palazzo S. Francesco da più di tre anni con un bilancio amministrativo a dir poco fallimentare”.
S. P.
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