Dall’Africa per la Giostra, rispediti in Burundi

E’ un gruppo di musicisti, tra i migliori presenti al momento in Burundi e dovrebbero, il condizionale è d’obbligo, suonare il prossimo fine settimana in occasione della Giostra Europea. Peccato che il gruppetto sia stato bloccato sabato scorso all’aeroporto di Nairobi in Kenya e rispedito a casa, senza se e senza ma.

Alla base dell'”alt” da parte dell’autorità keniote non si capisce bene cosa ci sia né tanto meno i musicisti sono riusciti a far valere la loro posizione sopraffatti probabilmente anche dalla loro ingenuità in materia. Provengono, infatti, dalle campagne più nascoste del loro paese.

“I documenti sono tutti in ordine – spiega Nicola Di Simone, presidente dell’associazione Urukundo, che ha organizzato lo scambio -. Ho avuto modo di sentire anche l’ambasciata che non sa spiegarsi l’accaduto. Stiamo cercando di capire e di fare in modo che i ragazzi riescano comunque a partire”.

La presenza dei grossi tamburi e percussioni dal sapore afro è, quindi, in bilico così come la varietà di suoni di territori lontani quanto curiosi che avrebbero potuto caratterizzare il corteo della Giostra. Canti e ritmi tribali dalla forte carica, quasi grida di guerrieri pronti alla battaglia. Quel particolare in più per attrarre l’attenzione durante la fase del corteo storico.

Ora la speranza è che si riesca a trovare il bandolo della matassa, risolvere e avere i ragazzi a Sulmona in tempo per la manifestazione.

Simona Pace

1 Commento su "Dall’Africa per la Giostra, rispediti in Burundi"

  1. Sono 20 anni che mi reco x lavoro in Kenya ed ogni volta e’ un avventura…. la notizia riportata nell’articolo non mi sorprende affatto, voi non potete immaginare e pensare cosa puo’ succedere in questi paesi come il Kenya, tutto e il contrario di tutto cio’ che e’ logico diventa illogico cio’ che e’ illogico diventa logico senza se e senza ma ,l’aeroporto di Nairobi “Jomo Kenyatta” lo conosco molto bene……ahime.

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