Ha atteso qualche giorno, nella speranza chissà che qualcuno alzasse la testa, dicesse qualcosa. Qualcosa in più di un semplice invito ai due consiglieri regionali a seguire la vicenda, così come ha fatto la commissione conovacata dal sindaco Casini.
Alla fine però Silvio Paolucci, l’ex assessore alla Sanità, che certo non è stato trattato con i guanti bianchi a Sulmona, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. Macigni a dire il vero, per lui che per quel riordino della rete ospedaliera che non prevedeva per Sulmona il primo livello, si è preso botte a destra e anche e soprattutto a sinistra. Ora che i “picchiatori” di destra e sinistra sembrano scomparsi.
“Dove sono i di più promessi in campagna elettorale? Questa è cialtroneria politica! – scrive oggi sul suo profilo Facebook – Dov’e’ Il Dea di primo livello a Sulmona che hanno promesso? In questi anni destra, Lega e 5 Stelle hanno alimentato social e giornali con commenti rancorosi, pieni di odio, e hanno incitato le proteste di comitati e finti comitati. Hanno poi promesso di modificare la programmazione sanitaria. Hanno dimostrato ora che erano tutte balle elettorali”.
Il silenzio è quello che più colpisce Paolucci: “Ora cosa dirá il consigliere regionale della Lega che insieme a comitati attualmente scomparsi, protestava anche il giorno in cui si realizzava in poco più di due anni una parte di ospedale nuovo? (quando hanno intenzione di entrarci?)! – aggiunge – Cosa dirà la Senatrice dei 5 Stelle di Sulmona che più e più volte si impegnava a chiacchiere per le promesse di rito dopo aver indicato col dito sempre e solo il sottoscritto”.
Perché poi nonostante le promesse che infuocavano le piazze appena qualche mese fa “il risultato è sotto gli occhi di tutti. Le balle elettorali sono al potere ed hanno presentato lo stesso piano di prima che – ricorda l’ex assessore -, per chi non lo avesse mai studiato, prevedeva l’apertura della lungodegenza e della stroke unit in più rispetto al passato. Poco? Molto se si pensa alla gente: ovvero agli ictus e alla popolazione anziana. Niente per chi ha fame di consenso costruito con l’odio”.
Paolucci così dopo essersi sfogato indica anche la strada per cambiare le carte in tavola, semmai ci fosse ancora margine e tempo, ovvero cambiare le leggi nazionali e i parametri del decreto Lorenzin. “Quando eravamo commissariati dicevano che la Regione poteva farlo, ora che la Regione non è commissariata vale il tavolo di monitoraggio. Modesto suggerimento – poi aggiunge -: nel frattempo che ci si prenda il tempo dovuto dell’apprendistato, magari anni visto che siamo a 16 mesi di governo nazionale e 6 regionale, si può chiedere di attivare a Sulmona lungodegenza e stroke unit? E umilmente si può chiedere: date delle scuse pubbliche! Chi? Ma certamente Meloni, Salvini, Marsilio, La Porta, Di Girolamo! Almeno loro”.
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