La situazione del personale nell’ospedale di Sulmona rischia di degenerare perché, probabilmente anche causa ferie, non vengono assicurate le giuste rotazioni dei turni. Cosa accaduta al pronto soccorso di Sulmona che, seppur diventa esagerato parlare di chiusura, è di certo al collasso. L’ultimo episodio questa mattina quando al cambio turno, il medico non avrebbe nei fatti trovato un sostituto. Una assurdità. Al suo posto sono arrivati così colleghi che non avrebbero dovuto prendere servizio.
Il problema che si pone è un “evergreen” della Asl1, non vengono rispettate le turnazioni, il personale, medico ed infermieristico, si ritrova a fronteggiare turni lunghi ed estenuanti e, in ambito sanitario, si sa, o quantomeno lo si dovrebbe intuire, il rischio è a carico di utenti e pazienti. Preoccupazioni più volte presentate dai vari sindacati e in diversi ambiti sanitari.
“Perché gli organi che sono deputati ai controlli non li fanno?” chiede dal Tribunale dei Diritti del Malato l’avvocato Catia Puglielli. Ad avere, infatti, il “beneficio” del controllo sono la Regione, il collegio sindacale della Asl, il sindaco e più in generale il gruppo ristretto dei sindaci. Una situazione al collasso e generalizzata anche ad altri reparti, perché il pronto soccorso non è l’unico piano sguarnito.
“C’è neurologia in cui manca il tecnico da tempo ormai – aggiunge Panella -, gli accertamenti per le morti celebrali chi li fa? Quando è necessario asportare un organo per un trapianto ed è necessario accertare la morte chi se ne occupa?”.
“La gente muore”. La gente muore e pare che alla cosiddetta “politica” non interessi abbastanza. D’altronde la Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila è in attesa di un dirigente generale nonostante in tempo di prescrizione di 60 giorni. la figura in grado di far fronte ad una gestione che esuli dal semplice ordinario, anche se qui pare che di ordinario non ci sia più molto.
“Il problema è concreto e molto grave, la città è allo sbaraglio” conclude Puglielli ricordando come arrivino segnalazioni di interruzioni di pubblico servizio in continuazione e che non si può intasare la Procura con continui esposti.
Una presa di coscienza e di posizione. Se è vero che ogni professione ha il suo valore e la sua intrinseca dignità ed importanza, ce ne sono alcune che più di altre si avvicinano all’essere una vera e propria “missione” verso gli altri, sanità ed istruzione in primis. Su queste, appunto, bisognerebbe mettersi un po’ la mano sulla coscienza.
Simona Pace
L’ospedale di Sulmona è in panne, per non parlare dell’ospedale di Popoli. Troppo facile ora prendersela con il medico che non ha rispettato il turno o con altro sanitario che si è reso irreperibile.Troppo facile scaricare sempre la colpa sui medici,che nessuno difende e che fanno la parte del disertore di turno. La colpa è anche loro, che non hanno voluto mai difendersi per non irritare il “patron” di turno che gli avrebbe stroncato la carriera, invece di rendergliela in discesa. Nulla hanno fatto quando i politici padroni della sanità pubblica hanno bloccato per anni il turn over,mai rimpiazzando medici che lasciavano per raggiunti limiti di età. Hanno chiuso reparti ed altri li hanno ridimensionati a pochi posti letto. Hanno preteso che per fare concorsi ci serviva la specializzazione..Hanno bloccato il contratto di lavoro non più rinnovato da dieci anni e quello rinnovato mai applicato per intero,sempre carente di qualcosa. Certo meglio agire sui medici che sui ticket quando mancano fondi per tirare la carretta,sempre a corto di quattrini. Ed allora,la colpa è sempre dei medici o di chi ha creato il carrozzone? Vi ricordate le USL con i loro comitati di gestione, un gioco al massacro, con spese a pie’ di lista, che hanno con il tempo creato un baratro di debito, un macigno che ancora ad oggi con le ASL(altra cxzzxtx) non si riesce a sanare. etc.etc.etc. Ed ora mancano i medici ed il personale. Da anni non si fanno più concorsi., il primariato è stato abolito, tranne eccezioni, e sostituito dal medico responsabile, di solito il più anziano di quel che resta dell’equipe e non pagato per il suo ruolo. Gli straordinari non vengono pagati o se pure, dopo mesi se non anni. Insomma cari miei, solo i cirenei che non sanno dove andare, potrebbero restare a lavorare in ospedale, per non parlare delle denunce che fioccano come neve, appena una cosa va storta. Siamo ridotti male, diciamolo..per non parlare della preparazione delle nuove leve, di cui mi taccio. Etc.Etc. Buona salute a tutti.
Caro Modesto su due punti sbagli “secondo me” 1 L articolo scrito non accusa nessun medico , evidenzia la mancanza di risorse da immettere in servizio. 2 Voglio parlare delle nuove leve “mi chiami in causa” sai mi trovo a svolgere servizio “volontariato” cioè non pagato ,in più per poter svolgere volontariato mi sono dovuto fare un assicurazione privata “pagata da me” per il resto come tu sai benissimo il lavoro in sanità e una missione una passione. Per la mia preparazione cerco di fare il massimo come fatto per laurea ecc ecc . Per il resto scritto piena approvazione . Buona salute anche a te.