Margiotta e il chiaroscuro di due anni di gestione Cogesa

Sono passati due anni da quando Enzo Margiotta si è insediato alla guida di Cogesa Spa ed oggi in conferenza stampa, l’amministratore unico dell’azienda ha snocciolato cifre e risultati della sua gestione a cominciare dai quasi 11 milioni di euro, redistribuiti dall’ente sul territorio – 3 milioni e mezzo ad oltre 200 fornitori e 7 milioni di euro ai 227 dipendenti.

Sul lato discarica va precisato che nella di Noce Mattei, nel 2018 sono stati interrati 39.600 tonnellate di rifiuti, otto volte di più di quello che aveva previsto Margiotta e quasi il doppio di quanto gli stessi Comuni-soci avevano imposto di sotterrare con apposita delibera votata ad inizio dello scorso anno.

Poi ci sono le 38 nuove assunzioni e il controverso caso di quelle momentaneamente sospese da Margiotta, dopo l’indagine della magistratura che vede attualmente due persone iscritte nel registro degli indagati: una dipendente Cogesa e l’assessore del Comune di Sulmona Stefano Mariani. Lo stesso Margiotta è sotto la lente d’ingrandimento della magistratura, ma per fatti relativi alle spese sostenute nel ruolo di amministratore.

Sono aumentate le somme spese per la formazione, 35 mila euro e sono aumentate le condizioni di sicurezza dei lavoratori con l’acquisto di Dpi (Dispositivi di protezione individuale) per circa 70 mila euro, mentre l’Ecosportello di Sulmona nel 2018 ha ricevuto circa 31 mila richieste, di cui 16 mila di prenotazione per il ritiro domiciliare degli ingombranti e 15 miladi informazioni e segnalazioni.

“Il 2019 sarà cruciale per Cogesa – dichiara Margiotta – sarà l’anno dell’Agir (che priverà i Comuni del diritto di gestire rifiuti e Tari, stabilendo le tariffe e decidendo a chi affidare il servizio), di Refolo-Attritor Mill (grazie ad alcune modifiche al Tmb si abbatterà notevolmente la produzione di rifiuti in discarica, riciclando tutto il materiale non differenziato lavorato), sarà l’anno dell’impianto Fater per il riciclo di pannolini e pannoloni (una straordinaria opportunità per il territorio), dei nuovi uffici (scelta non più rinviabile per il trasloco dell’officina e dei dipendenti), delle vetture elettriche (sulle unità locali saranno montate pensiline fotovoltaiche per ricaricare mezzi elettrici) dell’impianto di compostaggio con produzione di bio-metano (Biofert-Navelli) e del totale recupero della plastica (grazie al revamping della piattaforma)”.

S.M.

5 Commenti su "Margiotta e il chiaroscuro di due anni di gestione Cogesa"

  1. Quanto siete bravi!!!! Su Margiotta ,stasera cenate insieme?

  2. moralizzatore | 5 Luglio 2019 at 19:28 | Rispondi

    ma come si fa a dare spazio a certa gente, stanno facendo diventare la valle peligna un immondezzaio…altro che turismo e confetti. compost e bio metano!!!!

  3. Soffermiamoci su questa frase “otto volte di più di quello che aveva previsto Margiotta e quasi il doppio di quanto gli stessi Comuni-soci avevano imposto di sotterrare con apposita delibera votata ad inizio dello scorso anno” nessuno dice niente?

  4. Non mi meraviglio..che questo giornale in Line..faccia brutto è cattivo tempo,come gli conviene,gli amici sono gli amici!!!!!

  5. Dare spazio a Margiotta,esaltarlo,con un indagine in corso…chiamate gli altri indagati!!!! O a Margiotta dovete un favore!!!

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