La sindrome del comando

Si potrebbe definire sindrome del comando e sembra essere ormai endemica nei ranghi della Lega. Dal capitano che fa arrestare illegittimamente la capitana, alle prove di forza sulle questioni, pur delicate, dell’orto regionale. L’abbandono della quinta commissione martedì scorso da parte del gruppo regionale della Lega al momento di votare la risoluzione per il punto nascita di Sulmona (provvedimento comunque approvato con una maggioranza trasversale) va letto probabilmente così. Come un atto di forza, appunto, che la Lega ha voluto fare (perdendolo) nei confronti dei suoi alleati che si erano permessi di sfidare l’assessore sulla deroga, che comunque lei aveva già intrapreso dopo, e solo dopo, le pressioni ricevute. A dirla tutta la risoluzione nella sostanza non cambia molto, ma uscire dall’aula per “ripicca” sostenendo che la risoluzione andava ritirata perché superata, non è una soluzione quanto un atto di sfida ed arroganza politica. Così come, d’altronde, lo sono le parole della stessa Verì: “Le strumentalizzazioni politiche – si legge in un comunicato – non solo non hanno alcun fondamento, ma rischiano di pregiudicare quel percorso che stiamo faticosamente portando avanti con i tavoli ministeriali”. L’assessore, che è un organo esecutivo e che pertanto è tenuta a rispettare le decisioni del consiglio (seppur prese senza il voto dei suoi), magari, dovrebbe spiegare anche perché e in che modo una risoluzione (che ha valore politico e basta) può inficiare questo percorso. Se non andando a turbare per lesa maestà l’orgoglio di chi comanda. Un po’ come i bambini che si riprendono il pallone, insomma. Preoccupa questo infantilismo politico, soprattutto se si accompagna ad una certa ignoranza delle carte: nello stesso comunicato, la Verì sostiene che la “sua” battaglia sarà difficile da vincere visto che il Comitato percorso nascite nazionale e l’Agenas sono “favorevoli alla chiusura”. Grave, gravissimo, che l’assessore non sappia che è proprio grazie al parere dell’Agenas, che sollevò criticità per l’assenza di un’adeguata rete di emergenza-urgenza, che il reparto sulmonese è oggi ancora aperto. Grave, perché quel parere dell’Agenas, dovrebbe essere il filo conduttore del discorso che la Verì dovrà sostenere tra qualche settimana sul Tavolo di monitoraggio dove si gioca il futuro del punto nascita.

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