Sulmona non partecipa al bando e resta senza Agorà

In politica si parla sempre di lavoro: creare lavoro, attrarre lavoro, potenziare il lavoro. In campagna elettorale i politici hanno sempre tre o quattro cavalli di battaglia che tirano fuori all’occorrenza. Una volta eletti, i buoni propositi vengono messi nei cassetti, la capacità di progettare scompare e si va avanti annaspando in un’ordinaria amministrazione a volte stentata. Ma in un territorio di crisi come questo la visione di futuro dovrebbe essere la prima preoccupazione di ogni amministratore, limitarsi a svolgere l’ordinario non è più sostenibile in un territorio in cui i ragazzi e le ragazze nascono già con la valigia in mano.

Succede così che la Regione Abruzzo, con il dipartimento Salute e Welfare, aveva a disposizione dei fondi del Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020 – PO 2018 2020. Circa 5 milioni di euro finiti nel bando regionale Agorà Abruzzo Spazio Incluso, che finanzierà un progetto per ogni provincia.

L’obiettivo dell’intervento è la progettazione e l’avvio sperimentale di almeno quattro centri di aggregazione sociale e di servizi sociali, educativi e per il lavoro, capaci di auto sostenersi nel medio periodo senza bisogno di risorse pubbliche aggiuntive. Il centro sarà uno spazio fisico, un luogo di comunità, dove si vive la relazione, l’incontro, la socialità, in cui si fruisce e si promuove cultura; un ambito in cui una comunità possa identificarsi, esprimersi, riunirsi, all’interno del quale si possano trovare opportunità per ricercare lavoro e per promuovere impresa. Un vero e proprio hub di start up che si occupano di lavoro, sociale e formazione. Una bella occasione che avrebbe potuto creare qualche posto occupazionale di qualità.

Il bando è scaduto ieri ma il Comune di Sulmona, a differenza di quanto fatto da Avezzano e L’Aquila, non ha partecipato. Un’occasione perduta per una città che ne avrebbe bisogno come il pane. A guardare poi i possibili fruitori del bando si legge anche della possibilità del partenariato pubblico-privato fra: Ambiti Distrettuali Sociali, Comuni, Fondazioni, ONLUS – Organizzazioni senza scopo di lucro, Organizzazioni datoriali e sindacali, Unioncamere, Imprese, Agenzie di servizi e comunicazione, Organismi di formazione.

A leggere questo dato fra le righe si può avere anche la dimensione di quanto chi amministra la città sia scollegato dal tessuto sociale ed economico e probabilmente non ne percepisce minimamente il bisogno di spazi e risorse. In città il Centro di Aggregazione Giovanile è quasi al collasso, l’Agenzia di promozione culturale lavora in spazi rimediati nel palazzo Inps, la biblioteca comunale resta chiusa e 10 anni dal sisma dell’Aquila e non esiste un locale pubblico comunale gratuito da essere messo a disposizione della comunità per eventi sociali e culturali. Le imprese dal canto loro cercano di sopravvivere fra lentezza degli uffici e burocrazia infinita, mentre il concetto di attrattività resta questo grande sconosciuto.

Non ne esce bene la città sempre più impoverita e privata anche delle poche possibilità che le passano sotto mano. Non ne esce bene il comparto economico a doversela vedere sempre e solo con i propri mezzi, contro tutto e contro tutti. Non ne escono bene i cittadini, sempre più confinati in luoghi di mero consumo, privati di cultura e socialità.

Infine il lavoro, che un po’ come un extraterrestre, è probabile che per gli amministratori debba arrivare a bordo di una navicella spaziale, mentre un altro ragazzo – suo malgrado – sta preparando come suo nonno, ancora una volta una valigia.

Savino Monterisi

2 Commenti su "Sulmona non partecipa al bando e resta senza Agorà"

  1. bene,quanto riportato e’ stato smentito,pierino racconta l’esatto contrario,quindi? chi dice la verita’? Come,come,quando e chi partecipa,soprattutto chi sono i partnership del business,quali
    dei figli,figliastri,amici,amici degli amici coinvolti incassano,soprattutto quali i benefici dei Cittadini? Nel borgo, di piazze dedicate alla chiacchiere,ne abbiamo tante ,o no?

  2. bene,quanto riportato e’ stato smentito,pierino racconta l’esatto contrario,quindi? chi dice la verita’? Come,come,quando e chi partecipa,chi sono i partnership del business,quali
    dei figli,figliastri,amici,amici degli amici coinvolti incassano,soprattutto quali i benefici dei Cittadini? Nel borgo, di piazze dedicate alla chiacchiere,ne abbiamo tante ,o no?

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