Dopo che i cavalli sono stati definitivamente portati via dal parco fluviale Daolio, il circolo del Partito Democratico di Sulmona pone degli interrogativi su una cittadina, che a suo dire sta diventando un “piccolo borgo”. Domanda il Pd: “Chi ha deciso che lo sfalcio erba al Parco dovesse essere fatta con la dislocazione di sei cavalli al pascolo? Con quale atto formale? E, a disastro realizzato, quanto è costata per intero l’operazione, con particolare riferimento alla rimozione dello sterco considerato rifiuto speciale, e conseguente bonifica dell’area? Sono state prese in considerazione soluzioni, per così dire tradizionali – ad esempio la possibilità di utilizzo dei percettori di reddito di cittadinanza che nel relativo progetto hanno otto ore di lavoro di pubblica utilità, anche alla luce del fatto che il Comune ha attivato dei tirocini per le persone che usufruiscono dei servizi sociali ‘il work up’, utilizzando il fondo del sociale?”
Poi il Pd cita il “Regolamento Igiene Pubblica” che recita: “I terreni scoperti dentro la città debbono essere tenuti assolutamente sgomberi da qualunque immondizia, come pure da qualunque sostanza facilmente putrescibile, fermentabile o comunque atta a produrre cattive esalazioni” facilmente consultabile sul sito del Comune.
Domanda ancora il circolo cittadino del Pd: “Ed il Sindaco, il Segretario Comunale, i fautori delle giunte di ‘salute pubblica’, nessuna obiezione? Ovviamente ci aspettiamo risposte plausibili a quelle che sembrano legittime curiosità di chi si fa interprete di una intera comunità che in questi giorni ha vissuto con preoccupata partecipazione l’intera vicenda. In particolare, in presenza di eventuali danni erariali, non escludiamo il coinvolgimento della Corte dei Conti a tutela degli interessi della stessa collettività”.
S.M.
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