Inutile andare alla Cappella del Corpo di Cristo di palazzo Annunziata, né oggi, né per la prossima settimana, perché le porte resteranno chiuse. Come lo sono rimaste d’altronde quando chi doveva allestire la mostra sull’Arma dei carabinieri, che proprio oggi avrebbe dovuto aprire i battenti, doveva prendere possesso dello spazio.
“Non solo non sono riuscito ad avere le chiavi – racconta Ettore Geri, maggiore dei carabinieri in congedo ed organizzatore dell’evento – ma nessuno mi ha neanche più risposto al telefono o alle diverse e-mail inviate. Una cosa così, in quaranta mostre organizzate in tutta Italia, non mi era mai capitata”.
Eppure l’evento risulta iscritto regolarmente nel cartellone della manifestazione estive, “frutto di un accordo fatto qualche mese fa – continua Geri – che prevedeva l’allestimento della mostra in modo del tutto gratuito per il Comune. Dovevano solo dirmi quanti metri quadrati avevo a disposizione e fornirmi le chiavi e i permessi per scaricare i circa seicento pezzi, tra foto, mostrine, encomi, giornali d’epoca, che raccontano la storia dell’Arma dal 1814 ad oggi. Una mostra di grande valore che abbiamo allestito come associazione dei carabinieri già in diverse città d’Italia”.
Più di qualcosa deve essere andato storto: “A metà giugno chiamo il Comune per sapere qualcosa dello spazio a disposizione e per avvertire che il 28 sarei venuto a Sulmona per l’allestimento. Ho fatto telefonate su telefonate e nessuno mi ha risposto, così com’era nessuno ha risposto alle diverse e-mail inviate al sindaco, all’assessore, agli uffici – continua Geri -. Niente neanche una risposta, neanche un colpo di telefono. Un’indifferenza incomprensibile e che mi lascia amareggiato. Anche perché noi siamo carabinieri e quando prendiamo un impegno lo portiamo a termine”.
Questa volta però l’Arma ha dovuto battere la ritirata. Per la città di Sulmona, non c’è che dire, oltre al danno di aver perso la mostra, anche un’inqualificabile figuraccia.
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