Tira la somma Luigi Di Loreto ad un passo dal suo fine mandato come presidente della Saca. Ridotto il “deficit” di un milione di euro in tre anni, ridotti i costi dell’energia e stabilizzazione del personale precario i suoi risultati grazie al contenimento dei costi.
Movimenti politici (quelli ovviamente in atto) e “acque agitate” a parte, Di Loreto fa un bilancio. “Un grande lavoro – fa sapere – è stato portato avanti anche sull’equilibrio di cassa con la morosità che non è aumentata assestandosi al 3.5% circa. Il fondo di svalutazione crediti è stato portato da 50mila euro a quasi un milione di euro. Ciò significa che in tre anni si è arrivati a raggiungere un sostanziale equilibrio sia di competenze che di cassa”.
Per Di Loreto un obiettivo raggiunto è anche quello del depuratore di Pescasseroli, in stallo da anni. A riguardo è possibile che si riesca ad evitare la sanzione europea. Nell’alto Sangro, inoltre, si sono aggiunti anche i comuni del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise: Barrea, Villetta Barrea, Civitella Alfedena con la gestione della depurazione delle acque; Alfedena ed Opi, hanno scelto di affidare l’intero ciclo delle acque.
Sul fronte degli investimenti, le risorse sono aumentate dal primo al terzo anno per un importo pari a 9 milioni 143.000 euro. Le tariffe prevedono un abbassamento del costo del servizio per i non residenti.
Circa l’ordinaria amministrazione, quella degli interventi e del pronto intervento, Di Loreto riporta un quadro in cui i Comuni si sono definiti soddisfatti: “Nel 2016 gli interventi di manutenzione e di emergenza sono stati 748. Nel 2017 801 e nel 2018 865”.
“Ma il risultato sicuramente più importante – dichiara il presidente uscente – è stato ottenuto sul campo del risparmio energetico, per la riduzione del costo di gestione degli impianti che, ad oggi, vale circa 2 milioni di euro, ossia il 20% dell’intero fatturato. Un risultato conseguito anche grazie all’appalto per l’efficientamento energetico affidato a costo zero per la Saca, in quanto l’investimento di oltre 1 milione e 900.000 euro è a totale carico dello Stato”. In futuro ci saranno ancora interventi su impianti e strumentazione.
Un lavoro, in sintesi, per dare “basi solide” alla’azienda che dovrà, ora, essere rafforzata nella prossima “governance”.
Tornando ai sindaci che si apprestano ad individuare un sostituto, il sindaco di Pratola Antonella Di Nino sottolinea: “Non ho mai tessuto trame, né messo in piedi strategie per qualsivoglia esito. Non è nella mia natura. Ho solo partecipato a delle riunioni con altri sindaci per discutere della nomina dell’organo amministrativo, senza tessere trame o dare corso a operazioni sottotraccia.
Riunioni partecipate da sindaci liberi, avulsi da condizionamenti e da qualsivoglia pressione che hanno sempre messo al centro gli interessi della società e, dunque, dei cittadini.
Ho sempre improntato alla trasparenza ogni mio comportamento politico, e dunque ribadisco che anche in questo caso ho svolto solo ed esclusivamente la mia azione politica senza mai nascondermi e sempre anteponendo la libertà e dignità del ruolo che ricopro”.
S. P.
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