Ancora da attendere per la riapertura dell’Apc

Almeno 15 giorni prima della riapertura dell’Agenzia di promozione culturale “temporanea” nei locali della sede Inps di Sulmona. Due settimane nelle quali si predisporranno i locali per l’arrivo di tavoli, sedie, scaffali, libri, computer, studenti e studentesse – anche se di quest’ultimi probabilmente non se ne vedrà nemmeno l’ombra prima di Ferragosto. A dichiararlo è Francesco Tentarelli, dirigente dei beni e delle attività culturali della Regione Abruzzo, a patto che tutto fili liscio e che il periodo di ferie estive non s’interponga o sia di ostacolo con i lavori di trasferimento e con gli incartamenti burocratici da ultimare.

“Nei nuovi locali vi sarà un’ampia sala dedicata alla lettura e allo studio appositamente destinata agli studenti, mentre sarà riattivato il servizio di prestito dei libri, anche se alcuni di questi, per evidenti ragioni di spazio, non saranno esposti al pubblico ma saranno in deposito” dice ancora il dirigente regionale che poi conclude con un appello alla cittadinanza “è uno stato emergenziale che passerà presto, spero ce la cittadinanza possa capire”.
Prova a metterci una pezza Tentarelli, del resto l’atto che ha disposto la chiusura dell’Agenzia di Promozione Culturale, avvenuta il 16 maggio, non è stato emanato del settore cultura bensì dal patrimonio.

Intanto ieri la consigliera comunale di Forza Italia Elisabetta Bianchi, tramite il consigliere regionale ed ex presidente di regione anch’esso forzista Gianni Chiodi, ha protocollato “ una interrogazione al Presidente della Regione nonché assessore alla Cultura Luciano D’Alfonso per conoscere sia la progettualità di Regione Abruzzo sul ripristino del pregevole edificio al fine di restituirlo nelle piene funzioni alla Città di Sulmona sia per comprendere quali servizi culturali possano essere assicurati ai cittadini nella sede provvisoria ed in quali orari”.
Alla stessa consigliera erano stati negati dalla Regione gli atti relativi alla chiusura dell’Apc nelle scorse settimane. Resta invece un nodo spinoso quello della sorte di Palazzo Portoghesi, sul quale la Regione non ha comunicato ancora alcuna intenzione né piano di intervento per il recupero e la messa in sicurezza dello stabile.

Savino Monterisi

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