La Asl è intervenuta, ma pare che non abbia proprio risolto il problema, non del tutto almeno. A raccontare l’evoluzione nella vicenda della carcassa (presumibilmente di un gatto) in via Morrone è sempre Maria De Deo, cittadina che aveva provveduto a chiedere l’intervento delle autorità competenti e a sottolineare il mancato intervento a distanza di giorni dalla segnalazione.
L’animale, imbustato, è stato stamattina spostato dal locale in cui si trovava all’ingresso dello stesso, quindi più vicino alle altre abitazioni, lamenta De Deo, in attesa che intervenga qualcuno (un altro organo competente) a procedere con la rimozione.
Di bonificare il resto dell’area, poi, non si sa nei fatti quanto tempo si dovrà attendere, la richiesta è stata presentata.
“Certamente soddisfatta dell’avvenuto inizio del ‘complicatissimo’ procedimento igienico-sanitario non posso tuttavia esimermi dal sottolinearne le lentezze, la complicazione dei ‘settori’ e delle competenze che devono intervenire in casi semplici come questo, la frammentazione del sistema burocratico in materia”.
Un paradosso insomma, quello della burocrazia degli apparati e del compete o non compete, una disorganizzazione che lascia spazio ad un degrado e a una insufficienza in termini di igiene pubblica. La mancanza “di un serio programma di quotidiana pulizia effettiva” è il punto in un contesto cittadino in cui pare essere ripiombati nel medioevo.
S. P.
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