La risposta alle invettive di Bruno Di Masci – che ieri in una sala della comunità montana piena di suoi fedelissimi ha dettato la linea – non si fanno attendere. I primi a rispondere sono quelli del gruppo Solidali e Popolari per Legnini di cui fanno parte Mimmo Di Benedetto e Francesco Perrotta, che dovranno prendere le redini del partito per il dopo Di Masci, così come annunciato qualche giorno fa. Di Benedetto e i suoi definiscono le esternazioni di Di Masci “gratuite e scomposte, un tentativo disperato di porre rimedio ad una politica fallimentare portata avanti negli ultimi quindici anni all’interno delle istituzioni”.
“Davvero un peccato – si legge in una nota di Solidali e Popolari – perché Di Masci, ancora una volta, ha perso una buona occasione per tacere e per riflettere sul senso della nostra proposta di voler sostenere con convinzione il Pd alle prossime elezioni europee. La nostra città è ormai in agonia proprio per l’assenza della buona politica nelle mani di un’amministrazione comunale incapace e senza idee, senza strategie e senza prospettive nelle mani di amministratori pasticcioni. Finora non è stato capace e, chi lo ha guidato o rappresentato negli ultimi dieci anni, ha prodotto solo guasti, ritardi e molti danni che pesano sulla città e sui sulmonesi. Lo hanno capito tutti tranne Di Masci sconfitto ripetutamente ed ora fuggito dalla minoranza alla maggioranza per sostenere il sindaco Casini. Ma questa non è politica”.
Ma a Di Masci risponde – senza mai citarlo – anche la sindaca Casini, alla quale ieri, l’istrione della politica sulmonese ha annunciato in diretta lo scaricamento e il ritorno a elezioni a maggio 2020 – sempre che qualcuno dalle parti della sindaca non alzi il prezzo della tenuta della nuova maggioranza. Scrive Casini: “Spiace costatare come, il dibattito alla vigilia di un importante appuntamento elettorale, per il rinnovo delle istituzioni europee, venga male utilizzato, strumentalizzato per piccola propaganda fuori contesto, per rimpastare posizioni personali, con metodi vecchi e sgarbati, o addirittura per sparlare di un progetto politico – amministrativo locale fuori tempo, fuori luogo e fuori da interessi generali”.
“In questa città – conclude la sindaca – non si riesce ad uscire da un provincialismo spinto dove tutte le forze, ad ogni livello, tendono a dare significati e chiavi di lettura da proselitismo spiccio. In ogni incontro elettorale i candidati sono stati pressoché assenti lasciando il campo ai protagonisti della scena politica locale”, quegli stessi protagonisti locali però, che fino a questo momento si sono rivelati un’ottima stampella per non terminare anticipatamente la consiliatura.
Savino Monterisi
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