C’è schiumetta e schiumetta, e quella che percorre il corso del fiume Aterno è di quelle preoccupanti. Di quelle, cioè, dal vago (nemmeno troppo) sentore di inquinamento. A segnalare la preoccupante “presenza” (video) è stato qualche partecipante che domenica scorsa ha assistito all’inaugurazione della nuova lapide di Umberto Postiglione a Raiano e che si è ritrovato a costeggiare il fiume.
E che dire? Un luogo paesaggisticamente meraviglioso è a dir poco, che continua a combattere con non si sa bene quale tipo di ignoranza ed inciviltà, perché solo dall’uomo può arrivare quella schiuma, probabilmente risultato di solventi e saponi utilizzati più a monte, da chi non si sa.
Eppure quello dell’Aterno è un inquinamento “evergreen”, uno di quei problemi che si ripropone a cadenze temporali sempre più frequenti. E si parla di un fiume che attraversa la Riserva regionale Gole di San Venanzio.
Comunque, qualche tempo fa era stata la salmonella (e non era la prima volta), tanto che il divieto di utilizzo dell’acqua fluviale è stato ritirato solo qualche tempo fa e solo per determinate pratiche, oggi sono sostanze inquinanti che finisco in acqua.
Circa la salute dell’Aterno, insomma, poco o nulla si fa, esami dell’Arta a parte, avvisi della Asl ed ordinanze dei Comuni. Ma di risalire alla “sorgente” del tutto pare proprio non se ne parla. E’ il sindaco di Molina Luigi Fasciani a dire qualcosa, o meglio, a promettere qualcosa, una situazione che a suo dire potrebbe cambiare con il contratto di fiume, ormai cosa quasi fatta, pare.
Secondo Fasciani, infatti, questo potrebbe essere lo strumento per valorizzare appieno l’Aterno coinvolgendo anche i privati, ossia le aziende situate nei pressi del fiume, anche per rafforzare atteggiamenti più consoni all’equilibrio naturalistico. Per non parlare dei depuratori, altro tasto dolente dell’Abruzzo intero.
Il problema dell’inquinamento dell’acqua, infatti, non riguarda solo questo corso, ma è un fenomeno ampio e diffuso a molti altri, più volte anche denunciato, ma rimasto nei fatti largamente inascoltato.
E dunque l’Aterno arriva così, nel 2019, ad essere uno dei punti di richiamo turistico nel progetto dell’area interna Gran Sasso-Valle Subequana annunciato ieri. Di strada ce n’è ancora tanta da fare, di riflessioni pure, di un esame di coscienza ancora di più.
Nell’era dei “Friday for Future” e “Global Strike” (venerdì si manifesta a Sulmona), la mobilitazione mondiale in difesa dell’ambiente, partire da un piccolo angolo di mondo sembra quasi fattibile, basta mettere qualche interesse da parte.
“I controlli sul corpo idrico sono di competenza regionale vengono effettuati dall’Arta – sottolinea Patrizio Schiazza per Ambiente e/è Vita, associazione che gestisce la riserva -. Ci sono due postazioni, una a Corfinio e l’altra a monte. Al margine di questa segnalazione scriveremo all’Arta per chiedere un controllo straordinario”.
Simona Pace
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