Il “fake” del centro storico

L’hashtag è #maggio2019 e ancora #maggiobellissimo, ma quella pubblicata ieri dal Comune di Sulmona sul suo profilo istituzionale di Facebook è a tutti gli effetti una “fake news” o una “fake foto” se si preferisce.
Un ringraziamento ad una cittadina per aver donato “con grande generosità, bellissimi scatti” e “per averci inviato questa splendida cartolina che racchiude tutto il fascino del mese di maggio a Sulmona”.
Tutto bene, tutto poetico e zuccherato, se non fosse che lo scatto in questione certo non racchiude il fascino, in questo momento, di questo angolo della città.
Perché dalla prospettiva data, con un mazzo di fiori di confetti in primo piano e l’acquedotto con la Fontana del Vecchio sullo sfondo, oggi come dall’inizio del mese e fino alla fine di giugno, il panorama che si offre è di tutt’altro tipo.
Qui sono infatti in corso dal 7 maggio scorso i lavori di valorizzazione, così vengono chiamati, del centro storico e insomma quello che si vede per davvero non è altro che una cantiere, con le sue transenne ricoperte di rete rossa, la polvere e i sampietrini ammassati.
A Sulmona i fake, dopo il caso della chiusura della pagina Lega Salvini Sulmona, insomma, sembrano aver preso un po’ di mano e d’altronde il vero passatempo per i sulmonesi in centro storico è diventato quello del “cosa hanno combinato oggi”.
Tra dissuasori messi senza criterio, panchine che spuntano alla rinfusa senza ordine logico e urbanistico, auto che parcheggiano anche sopra i cantieri e diktat di consiglieri a cui nessuno dà seguito.
Rossella Ciurlia, l’autrice della foto, dice di aver scattato quella foto prima che iniziassero i lavori e non c’è motivo per cui non crederle, tuttavia utilizzare quell’immagine, bella e rassicurante, di una città bomboniera, è fuorviante e non veritiero.
Non solo perché in quel punto esatto lo spettacolo oggi è un altro (e lo sarà per tutto maggio), ma anche perché il centro è diventato un luogo irriconoscibile, in preda all’abbandono, al degrado e al cattivo gusto.
Non solo per la cattiva manutenzione, le erbe che crescono sui monumenti e i sagrati, l’immondizia e i cestini stracolmi, ma anche per gli interventi che specie negli ultimi mesi ne hanno segnato il profilo e la storia.
Pezze di arredo urbano e operazioni invasive che nessuno conosce e che sembrano fatte senza alcun criterio, senza una visione d’insieme, un progetto, un’idea di trasformazione.
Se proprio bisogna trasformarla, poi, questa bomboniera da cartolina. Senza dover fare un fake.

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