Apc, Scoccia: “Tempi lunghi ma ragionevoli”. L’intento è un incontro Regione-Comune

“Tempi lunghi ma ragionevoli” per la consigliere regionale Mariana Scoccia e capogruppo Udc. Si tratti dei due anni e mezzi, stimati ieri in Consiglio regionale, che serviranno per mettere in sicurezza Palazzo Portoghesi, sede della “cultura” in senso stretto a Sulmona. Chiuso due anni fa per carenze strutturali, l’edificio, ad oggi, resta ancora sbarrato.

“Tempi lunghi ma ragionevoli”, dunque, per la Scoccia, “viste le procedure e i lavori da eseguire ma se i tempi di riapertura di Palazzo Portoghesi dovessero allungarsi notevolmente sono pronta a qualsiasi battaglia, perché ai cittadini di Sulmona e della Valle Peligna vengano messi a disposizione spazi di consultazione e di aggregazione culturale” aggiunge.

“Garantire la piena agibilità degli spazi culturali ai cittadini è un’esigenza irrinunciabile e prioritaria della politica, che deve riservare alla cultura un posto privilegiato nell’agenda di governo” sottolinea ancora la consigliere che, come fa sapere da nota stampa, sta monitorando anche la questione del liceo classico Ovidio dove sono custoditi numerosi altri libri.

Un patrimonio librario nei fatti a rischio perché alla chiusura, dell’Apc (Palazzo Portoghesi) e del classico, non è seguita un’auspicabile messa in sicurezza anche dei libri custoditi all’interno. Tra infiltrazioni, incuria e abbandono, pagine e pagine vanno incontro ad un destino quasi certo.

La Scoccia, comunque, è intenzionata a promuovere un incontro tra Regione Abruzzo e Comune di Sulmona: “E’ interesse di tutti i livelli amministrativi dare risposte ai cittadini e che, nelle more dell’intervento sui locali di piazza Venezuela, possono trovarsi soluzioni alternative, per non pregiudicare il patrimonio librario e il suo utilizzo”.

Nel frattempo la “cultura” resta buttata ad un angolo. Il grido, vecchio di due anni, dei giovani studenti (e non solo) è rimasto inascoltato. E’ vero che nel frattempo parte dei libri è stato trasferito nei locali messi a disposizione dall’Inps, ma è pur vero che nei fatti i locali alternativi non sono riusciti a sostituire Palazzo Portoghesi e il ruolo di centro culturale, che fino alla chiusura la struttura rivestiva, non è stato affatto temporaneamente sostituito.

S. P.